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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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«Expo, l'esposizione dell'immobilismo: è ancora tutto fermo»

Palmeri (Terzo Polo) in sopralluogo sui terreni dell'Expo. "E' tutto fermo e siamo a metà della road map, non c'è più tempo da perdere"

manfredi-palmeri-1Manfredi Palmeri si indigna. Mentre fa il sopralluogo in via Cristina Belgioioso, in prossimità del carcere di Baranzate e del centro postale di smistamento di Roserio, insieme a Carlo Montalbetti (Api, foto sotto), non intende usare mezze misure per descrivere l'immobilismo con cui l'Expo (non) va avanti: "Non vogliamo che alla parola occasione venga aggiunto l'aggettivo persa. Noi vogliamo che siano aggiunti gli aggettivi grande e concreta". E invece, a suo dire, è proprio questo il rischio di Expo, che l'occasione sia persa, o almeno molto ridimensionata (qui il video del sopralluogo).

SITO UGUALE A TRE ANNI FA - "La Moratti nei suoi manifesti promette 61mila posti di lavoro. E' bene sottolineare che si tratta più o meno della stessa cifra, 70mila, che la stessa Moratti declamava nel 2008. In questo momento, di posti di lavoro se ne sono visti soltanto 70, nella società di gestione". Mostrando il sito, Palmeri sconsolato nota: "C'è il carcere di Baranzate, ci sono le Poste, ci sono operai che tagliano l'erba, c'è anche una prostituta che si è seduta alla rotonda e aspetta i clienti. In lontananza si vede il palazzo est della Fiera. Il sito era così tre anni fa, ed è così oggi".

EVENTO BANDIERA - Manfredi Palmeri ha ricordato che, prima di accedere alla gara per Expo, una commissione di studiosi aveva suggerito a Milano di dotarsi di un "evento-bandiera". Una tendenza, questa, tipica delle città europee: basti pensare alle Olimpiadi invernali di Torino o alle città che annualmente concorrono per diventare capitali europee della cultura. "E non siamo in grado - conclude Palmeri - di svilupparlo, questo evento-bandiera. Dobbiamo anche fare la figuraccia di non poter ospitare il Santo Padre nel 2012 in questo sito, il che poteva essere un grande stimolo simbolico per noi".

PISAPIA E MORATTI - "Sostenere Giuliano Pisapia - nota Palmeri - significa sostenere una coalizione in cui c'è una parte importante che, di Expo, non vuol sentire parlare. Sostenere la Moratti significa invece consolidare questo modello, senza che non vi sia nemmeno un mea culpa, e rischiare che l'occasione si perda".

GLI ERRORI DELLA MORATTI - "In questi giorni - dice Palmeri - la Moratti sta commettendo tre errori. Primo, sbandierare 61mila posti di lavoro come fosse una promessa di oggi. Secondo, fare una lista con il nome Expo, cioè Giovani per Expo. Terzo, chiedere i voti per dare continuità al progetto. Ma qui serve discontinuità".

LE PROPOSTE - Secondo Palmeri, sarebbe opportuno pensare a un modello di società diversa: "Quella delle Olimpiadi torinesi non era una Spa ma un'agenzia". Occorre poi darsi una "dead line" chiara e mantenerla: "Non è possibile che il sindaco scelga tempi e obiettivi e poi il commissario, che è sempre la Moratti, rimandi i tempi". Infine Palmeri si chiede che fine abbia fatto la previsione di ridurre, rispetto al 2000 ed entro il 2012, del 15% l'emissione di gas della città di Milano.

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