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Politica Loreto / Piazzale Loreto

Beppe Sala ricorda i quindici partigiani fucilati in piazzale Loreto: “Viva Resistenza e libertà"

Il sindaco ha partecipato alle celebrazioni per il 72esimo anniversario dell'eccidio di piazzale Loreto. Beppe Sala: "Milano procede fiera sulla strada di libertà, di unità tra le culture"

Li ha chiamati per nome, uno ciascuno. Poi, ha “dedicato” a loro la città, quella di oggi, che è così anche grazie al loro sacrificio estremo. Mercoledì mattina, il sindaco di Milano Beppe Sala ha partecipato alle commemorazioni per il 72esimo anniversario dell’eccidio di piazzale Loreto, una cerimonia che si è tenuta in memoria dei quindici partigiani uccisi in piazzale Loreto il 10 agosto del 1944. 

“Libero Temolo, Umberto Fogagnolo, Domenico Fiorani, Vitale Vertemati, Giulio Casiraghi, Tullio Giovanni Galimberti, Eraldo Soncini, Andrea Esposito, Andrea Ragni, Emidio Mastrodomenico, Salvatore Principato, Renzo Del Riccio, Angelo Poletti, Vittorio Gasparini e Gian Antonio Bravin morirono dimostrando la forza e la vitalità irriducibile di un'intera città e di un intero popolo che si mobilitava per amore della libertà - ha ricordato con forza il primo cittadino, che ha parlato davanti alla stele in memoria delle vittime -. Siano un esempio per tutti noi”.

Sono “nomi che ricordiamo non per formalità, ma per sottolineare la loro unicità. E per sottolineare come fossero tutti gente del popolo: operai, lavoratori, giovani. Milanesi e non milanesi pieni di eroismo quotidiano che hanno fatto delle loro vite un sacrificio di libertà. Gente che non fu fucilata per caso, ma - ha detto Sala - perché combatteva da mesi, da anni, l’oppressione nazifascista”. 

E l’insegnamento dei quindici martiri è ancora oggi più attuale che mai. “Lo diciamo con chiarezza e con forza a chiunque abbia ancora oggi progetti di morte e di terrore - ha sottolineato il sindaco - Milano è ancora quella di allora, Milano procede fiera e libera sulla sua strada di libertà, di unità tra le culture e le appartenenze, di libertà per tutti. Milano non lascia spazio a nessun totalitarismo, a nessuna regressione culturale e politica, a nessun oscurantismo, oggi come ieri. Oggi come ieri la vita, la gioia, la creatività, la forza e la speranza di Milano vincono sul buio e uniscono le donne e gli uomini liberi di qualsiasi provenienza”.

“Viva la Resistenza - ha concluso il primo cittadino -. Viva la libertà”.

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