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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Pgt: Plausi e polemiche dopo l'approvazione

L'approvazione del nuovo piano di governo del territorio ha suscitato diverse reazioni. Polemiche da parte della minoranza in consiglio comunale e plausi dal mondo economico e produttivo

Dopo estenuanti riunioni a botte di emendamenti e polemiche, ieri è arrivata a Palazzo Marino l'approvazione del tanto discusso Pgt. La minoranza ha votato compatta contro, riservandosi di migliorare il piano nella prossima tornata elettorale, speranzosa di andare al governo.

L'OPPOSIZIONE contesta al nuovo piano di governo del territorio di Milano la mancanza di una visione metropolitana e di area vasta del capoluogo lombardo e ritiene che il documento renda l'amministrazione pubblica "troppo debole e complessivamente subalterna agli interessi privati". Malgrado questi giudizi negativi, il centrosinistra ha rivendicato come risultati della propria battaglia in aula la riduzione di 3 milioni di metricubi nelle previsioni di nuove costruzioni, il raddoppio fino a 3 milioni di mq degli spazi a verde, l'introduzione dell'obbligo di una quota del 35% di housing sociale negli ambiti di trasformazione e la cancellazione del progetto di un tunnel stradale da Linate al parco di Expo.

"La sindaca Moratti si fa bella di un Pgt verde e vivibile ma è solo grazie al lavoro fatto in Consiglio dal Pd e dal centrosinistra se il documento approvato é migliorato rispetto alla stesura iniziale e salva il Parco Sud dalla speculazione edilizia preservando le aree verdi. Così anche per l'Housing Sociale che garantirà case a un prezzo calmierato per le famiglie - ha dichiarato di Roberto Cornelli, segretario del Pd Metropolitano - Un Pgt che però è ancora insoddisfacente perché non tiene conto di molte delle esigenze più volte espresse dai cittadini e da noi ribadite: attenzione alla qualità dell'aria, alla mobilità, al contenimento del costo della casa. Per questo, dopo 55 sedute e 162 ore di lavoro, abbiamo votato contrò. Per l'esponente del Pd, "questo Pgt non è in grado di pensare a una grande metropoli internazionale, ma rinchiude Milano all'interno della sua cerchia muraria come una roccaforte medioevale. Milano non è una città a misura di bambino e rischia di perdersi anche il futuro. Nei prossimi mesi i cittadini e le parti sociali potranno dire la loro sul documento e fare proposte. Il Pd si farà garante di questo processo verso la città, affinché l'amministrazione tenga sempre conto di tutte le esigenze che saranno espresse"

PGT IN SINTESTI. Ecco cosa prevede il documento approvato dal consiglio comunale: Undici linee della metropolitana, raddoppio del verde pubblico, diffusione capillare dei servizi di base e uno sviluppo della città affidato a regole flessibili. Grazie al regolamento adottato, che sostituirà il vecchio piano regolatore, scompariranno le antiche destinazioni d'uso. L'amministrazione, attraverso la perequazione, conta di tutelare gli ambiti verdi (a partire dal Parco Sud) spingendo i nuovi volumi in corrispondenza della rete del trasporto pubblico.

LA MAGGIORANZA. "Diffidate da chi parla di cementificazione - ha affermato l'assessore all'Urbanistica Carlo Masseroli - questo è il primo piano della storia di Milano che invece di consumare nuovo suolo sfrutta quello già utilizzato". Il pgt promette alla città una nuova rete di trasporti simile a Londra o Parigi con 259 stazioni della metro (oggi sono 86) e 219 km di linea (oggi sono 75), ma anche più verde con 22 nuovi parchi e case a prezzi più accessibili, grazie al mix abitativo assicurato dall'housing sociale. Ma perché il nuovo piano urbanistico entri in vigore, il Consiglio sarà chiamato a una nuova votazione, dopo che la Giunta avrà nel frattempo accolto o controdedotto le osservazioni dei cittadini. "Metà febbraio sarà la data perentoria per la discussione in aula - ha affermato Masseroli - altrimenti il piano decade". Per scongiurare possibili ostruzionismi, l'assessore ha fatto appello a non disperdere il lavoro che ha impegnato in questi sette mesi l'aula in oltre 162 ore di dibattito. "Ciascuno ha saputo fare un passo indietro per far fare un passo avanti alla città - ha osservato Masseroli - e tutta la classe politica milanese ha dimostrato una maturità maggiore di tanti intellettuali che invece parlano di una città che non esiste più".

PLAUSI DEL MONDO ECONOMICO E PRODUTTIVO. "L'adozione del pgt - ha affermato il presidente di Assolombarda Alberto Meomartini - rappresenta un passo fondamentale per fornire un quadro certo di obiettivi, regole e meccanismi attuativi alle imprese associate e a tutti coloro che sono interessati allo sviluppo della città". Nel ricordare il contributo offerto da Assolombarda nella definizione del pgt il numero uno degli industriali lombardi si è quindi augurato che la prossima fase che porterà all'approvazione definitiva del piano veda la più ampia partecipazione della città e dei soggetti economici.

Anche il rappresentante di Assimpredil, Claudio De Albertis ha espresso soddisfazione per l'adozione di un piano di cui condivide la visione strategica. Eppure il numero uno dei costruttori milanesi ha sollevato due perplessità di fondo. "Il pgt si fonda su una maglia infrastrutturale molto importante - ha osservato De Albertis - e quindi si pone il tema del reperimento delle risorse se è vero che è già difficoltoso trovare quelle per le sue nuove linee metropolitane M4 e M5. Inoltre per attuare questo piano ci vogliono sì privati più consapevoli e più competenti ma anche una macchina comunale che semplifichi i passaggi burocratici". Infine, il presidente della Camera di Commercio, Carlo Sangalli ha voluto suggerire alla Giunta Moratti di dare al nuovo strumento di programmazione urbanistica un respiro metropolitano. "E' necessario che il Pgt guardi oltre i confini comunali milanesi - ha affermato Sangalli - per essere uno strumento capace di misurarsi con il grande sviluppo economico commerciale alle porte della nostra città che ha un'influenza diretta sulle esigenze di mobilità e servizio dei milanesi".

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