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Dipendenti comunali, ecco il piano anti-corruzione

Una serie di norme per aumentare la trasparenza da parte del comune di Milano, soprattutto nei settori maggiormente "sensibili"

Arriva a Palazzo Marino il piano triennale anti-corruzione. E' stato approvato dalla giunta dopo mesi di studio e contiene nuove regole a cui si atterranno i dipendenti comunali. Le norme cercano di intervenire soprattutto laddove è più alto il rischio della mancanza di trasparenza. Ad esempio, i dirigenti comunali che lavorano in settori particolarmente sensibili ruoteranno ogni cinque anni al massimo. Come a dire, nessuno potrà mantenere troppo a lungo una posizione di vertice se il suo ruolo si presta facilmente alla corruzione.

Un'altra novità è la possibilità che verrà data ai dipendenti di segnalare anonimamente qualunque genere di anomalia o reato in cui essi s'imbattono durante il lavoro in comune. In inglese si chiama "whistleblowing" e ovunque dà prova di funzionare bene. E ancora: i funzionari che hanno molti contatti con gli operatori privati dovranno condividere in una agenda elettronica i loro appuntamenti, in modo che sia trasparente chi incontrano e con chi hanno a che fare. Per quanto riguarda i contributi economici, poi, la nuova regola separa nettamente chi istruisce la pratica e chi la approva: non potrà più essere la stessa persona.

Norme a parte per l'edilizia, da sempre uno dei settori più "a rischio". Vengono introdotti alcuni obblighi nella presentazione di documenti al comune, per esempio i contratti di subentro in alcuni servizi accessori oppure quelli di trasporto di materiali. E un funzionario non potrà seguire troppe volte una stessa impresa edile.

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