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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Baggio / Via Anselmo da Baggio

Periferie, Bestetti (presidente Municipio 7) insorge: "Noi esclusi". La replica del Pd

Botta e risposta sul piano presentato da Sala tra l'esponente di Forza Italia che presiede il Municipio della periferia ovest e i consiglieri comunali democratici che risiedono in quei quartieri

Appena è stato presentato il piano d'investimenti "Fare Milano", è scoppiata una forte polemica. Oggetto del contendere il Municipio 7 della città, che da corso Vercelli si estende verso la periferia ovest e che, a dire del presidente Marco Bestetti (Forza Italia), non ha avuto nulla. Pronta la replica della maggioranza: in realtà i progetti ci sono ma fanno parte di altri piani.

"Fare Milano" prevede 356 milioni di euro complessivi in quattro anni e mezzo di cui 296 da destinare a cinque aree periferiche precise (per sviluppo economico e riqualificazione di alloggi) e altri 60 per interventi "spot" (legati alla cultura, ai servizi sociali e allo sport) in altre aree della città. Le cinque aree scelte dalla giunta di Giuseppe Sala sono Lorenteggio-Giambellino (Municipio 6), Niguarda-Bovisa (Municipio 9), Adriano-Padova (Municipio 2), Corvetto-Chiaravalle (Municipi 4 e 5) e QT8-Gallaratese (Municipio 8). 

«La giunta e il Pd hanno cancellato il Municipio 7 dalla cartina geografica di Milano, escludendolo dal cosiddetto Piano per le periferie. Dei 296 milioni annnunciati per interventi strategici nelle aree periferiche, al Municipio 7 va zero tondo», reagisce Bestetti che dice di avere provato «rabbia e stupore». Ancora: «Hanno cancellato oltre 100 mila cittadini che vivono a Baggio, Muggiano, Quartiere degli Olmi, Quinto Romano, Figino, San Siro, Quarto Cagnino. Eppure, se non conoscevano il territorio e i problemi del Municipio 7, sarebbe bastato farci una telefonata. Avrebbero scoperto un mondo a loro sconosciuto fatto di case popolari comunali in condizioni disastrose, aree dismesse e immobili abbandonati, cascine, parchi e piazze da riqualificare».

Sulla stessa linea anche il suo collega di partito Alessandro De Chirico, vice capogruppo a Palazzo Marino e già consigliere di Zona 7. Che elenca alcune situazioni "irrisolte": «Penso a Cascina Case Nuove o alle Scuderie de Montel cadute nel dimenticatoio. Cosa accadrà a San Siro quando l'Ippodromo del Trotto verrà venduto dalla Snai? Che fine ha fatto il prolungamento della M5 fino a Settimo Milanese? Da Sala e la sua giunta nessun progetto sulla zona più verde di tutta Milano», scrive in una nota ricordando che, insieme a Basilio Rizzo (Milano in Comune) e Rosario Pantaleo (Pd), entrambi residenti in Municipio 7, in commissione periferie si era «parlato del degrado di quartieri abbandonati».

Il Partito Democratico, però, non ci sta. Sono proprio tre suoi consiglieri, residenti in Municipio 7, ovvero lo stesso Pantaleo e poi Alice Arienta e Diana De Marchi, a replicare alle accuse di Forza Italia di avere "dimenticato" i quartieri della periferia ovest. Pantaleo, Arienta e De Marchi ricordano il prolungamento della M1 da Bisceglie a Baggio, ma anche alcuni interventi già inseriti nel Piano triennale delle opere pubbliche, cioè in un altro documento: la riqualificazione di via Saint Bon 6 e di via Nikolajevka (civici 1, 3 e 5), l'abbattimento con ricostruzione di due torri residenziali in via Tofano 5, l'ampliamento della biblioteca di Baggio (previsto a breve), oltre alla riqualificazione di un centinaio di appartamenti comunali in tutto il Municipio.

"Fare Milano" prevede soltanto tre interventi in Municipio 7, nell'alveo di quelli per 60 milioni diffusi su tutta la città: il ripristino della fontana al Parco delle Cave, un'emeroteca in via Cimarosa (zona corso Vercelli) e un parco in via Martinetti (San Siro) nell'ex nido. «E' una scelta gravissima e inaccettabile», tuona Bestetti: «Chiedo un incontro con il sindaco e con il suo delegato alle periferie. I cittadini si meritano di meglio». «L'amministrazione comunale conosce i bisogni della città e nei prossimi anni farà quanto nelle sue possibilità per rendere sempre migliori e di qualità i quartieri di Milano. Il Piano periferie è di ampio respiro, ci saranno progetti con grandi investimenti e altrettanto importanti saranno i micro-progetti sviluppati su singoli quartieri. La vera svolta innovativa sarà la regia di tutte le azioni e i progetti che verranno realizzati in periferia», replicano i consiglieri del Partito Democratico. 

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