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Fece pipì davanti al gazebo di De Corato. Il giudice: "Non furono atti osceni"

La donna è stata comunque condannata ma a 3 mesi di carcere contro i 6 mesi chiesti dalla procura di Milano

Non furono atti osceni quelli commessi dalla 42enne che, il 27 gennaio 2018, in piazza Argentina, insieme ad un suo conoscente si fermò presso un gazebo elettorale di Fratelli d'Italia e fece pipì. La donna è stata ora condannata a 3 mesi di carcere per lesioni e violenza privata (dopo il blitz scattò una lite non solo verbale tra lei e l'amico da una parte e i militanti di Fdi dall'altra). Lo ha stabilito il gup di Milano Raffaella Mascarino al termine del giudizio abbreviato.

Il pubblico ministero aveva chiesto 6 mesi di reclusione con l'accusa, anche, di atti osceni in luogo pubblico. La decisione ha già generato polemiche, in particolare da parte dell'assessore regionale alla sanità Riccardo De Corato, che utilizzava il gazebo in questione per fare propaganda elettorale in vista proprio delle elezioni regionali del 4 marzo 2018. 

"Milano è fatta su misura per le violenze dei centri sociali", è il commento dell'esponente di destra: "Apprendiamo che urinare in una via di passaggio come corso Buenos Aires, in pieno pomeriggio, davanti a McDonald's non costituisce atto osceno ma semplicemente un reato contro la pubblica decenza, guarda caso depenalizzato. Con queste sentenze, a Milano, i no global possono dormire sonni tranquilli. Mi sarei invece aspettato un giudizio esemplare volto a difendere chi vuole fare liberamente politica in campagna elettorale".

Quel pomeriggio, gli autori del blitz scapparono prima dell'arrivo delle forze dell'ordine chiamate dagli stessi militanti di Fdi, tra cui proprio De Corato e anche il deputato Carlo Fidanza. In meno di 24 ore la polizia identificò comunque gli antagonisti e li denunciò. Dopo qualche giorno scattò poi l'arresto per la donna, che era in affidamento in prova ai servizi sociali ma aveva contravvenuto alle prescrizioni.

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