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Sea, Tabacci e Pisapia in consiglio provano a difendere il bando

Bagarre e interruzioni durante gli interventi di Tabacci e Pisapia in apertura di consiglio comunale dopo le notizie sulle indagini e sull'intercettazione telefonica di Vito Gamberale che vantava un bando "su misura"

Facendo seguito anche alle richieste provenienti dall'opposizione, l'assessore Tabacci e il sindaco Pisapia sono intervenuti in consiglio comunale per difendere il bando sulla vendita di Sea. Interrotto più volte dai consiglieri del Pdl, Tabacci ha cercato di dimostrare che il bando scritto dalla giunta e poi approvato dal consiglio non corrispondeva alle richieste di F2i, cioè "non era ad personam".

Tabacci ha rilevato in particolare che l'offerta di F2i, giunta precedentemente al bando, si riferiva a un'acquisto congiunto di parte di Sea e della quota comunale di Milano Serravalle, mentre la giunta e il consiglio hanno aggiunto (per un egual valore) una seconda opzione, quella della sola Sea (per il 29,75%). Non ha detto una parola, però, sul fatto che F2i effettivamente ha poi scelto questa seconda opzione e non la prima.

"Abbiamo cambiato anche le condizioni che F2i aveva chiesto", ha chiosato Tabacci, affermando che "su questa vicenda non è corso nemmeno un caffè". E Pisapia ha attaccato l'opposizione: "Si dice garantista di fronte ai bunga bunga, poi strumentalizza cose inesistenti. Il doppio registro, garantisti con gli amici e forcaioli con gli altri, è inaccettabile".

Pisapia, nel suo intervento, ha affermato con forza che il bando della Sea è stata una decisione pienamente corretta e discussa: "Non abbiamo nulla da temere e vogliamo il conrollo di legalità su questa operazione. Abbiamo dato informazioni a tutti sul bando e sul bilancio 2012". Infine una stoccata: "All'on. La Russa, che in questi giorni ha speculato su Sea, dico che ora che non è più ministro e non può giocare ai soldatini, dovrebbe guardare in casa sua", facendo riferimento alle indagini che hanno toccato il fratello Romano. Il sindaco ha infine affermato che dalle intercettazioni telefoniche non ci si può basare per giudicare i fatti: "Nelle telefonate - ha detto Pisapia - spesso le persone millantano cose non vere".

Dopo l'interruzione della seduta causata dalle vibranti proteste di Carlo Masseroli, il leghista Matteo Salvini ha promesso "barricate" in consiglio comunale se la giunta proverà a vendere "anche solo un pezzo di città" e se "un solo dipendente di Sea rischierà il posto di lavoro".

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