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Politica Duomo / Piazza Fontana

"Fascista, fascista!". Podestà (Provincia) cacciato da piazza Fontana

L'arrivo del presidente della Provincia Guido Podestà ha scatenato i giovani dei centri sociali nella commemorazione di piazza Fontana. Volano insulti e spintoni: l'esponente Pdl costretto ad andarsene scortato da carabinieri

Non ha nemmeno fatto in tempo ad avvicinarsi alle corone d'alloro, il presidente della Provincia Guido Podestà, che è stato "inondato" da insulti e contestato da manifestanti e ragazzi dei centro sociali. Così, l'esponente del Pdl, tra spintoni - "fascista, fascista!" -, urla e imprecazioni, è stato scortato dai carabinieri e dal servizio d'ordine lontano dal luogo della commemorazione della strage del 12 dicembre 1969, celebrata oggi, alle 16.37. 

Non è mancato qualche momento di tensione, tra parole grosse e spinte: le forze dell'ordine, in assetto anti-sommossa, pronte per intervenire, hanno tuttavia desistito quasi subito e lasciato che la tensione sfumasse autonomamente.

"Sono gli stessi facinorosi - ha commentato Podestà a denti stretti fuori dalla "ressa" - che due anni fa impedirono non solo alle istituzioni ma anche ai familiari delle vittime delle stragi di riuscire ad esprimere il loro pensiero. In questo Paese si cerca di far diminuire gli spazi di libertà e di democrazia. E' inaccettabile che a chi rappresenta le istituzioni sia impedito di essere presente in ricordo delle vittime di un fatto così doloroso". 

Strage piazza Fontana, contestato Podestà © Rovellini/MilanoToday

Diversa accoglienza, invece, per il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che si è fermato per un minuto di raccoglimento sotto la lapide che ricorda la deflagrazione e le 17 vittime. Accoglienza non "calorosissima", tuttavia: qualche timido applauso che si è spento subito nel silenzio "ovattato" della piazza.  

Prima dell'arrivo delle autorità, i giovani dei centri sociali avevano deposto una corona di fiori ("firmata" da Il Cantiere) accanto a quelle dei sindacati. E' stata intonata più volte "Bella ciao!" e "Milano libera". Poi, durante i cori anti-fascisti, un ragazzo ha acceso un fumogeno. 

 

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