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La boutade di Podestà: "Mi dimetto per il parlamento; no, anzi, no"

Il presidente della Provincia conferma le ipotesi: "Mi dimetto per il Parlamento. Ma è impossibile governare così". Poi ci ripensa: "Ma ho un patto con i cittadini"

In una conferenza stampa dal sapore di "boutade" (anche per rispetto dei tantissimi giornalisti presenti), il presidente della Provincia, Guido Podestà, ha sorpreso tutti affermando di non volersi dimettere. 

Sebbene avesse fatto inizialmente trapelare le sue dimissioni per il parlamento nel 2013 (martedì 9 ottobre, infatti, è l'ultimo giorno disponibile), Podestà ha sottolineato di voler rimanere a Palazzo Isimbardi "per valorizzare gli interessi dei cittadini". 

"Andrò avanti per rispettare elettori e maggioranza sempre compatta e responsabile per valorizzare le esigenze e l'interesse dei cittadini - chiosa -. Ci sarebbero tutte le ragioni per dimettersi, ma il senso del dovere mi impone di rimanere a continuare il mio lavoro, nel rispetto dei cittadini. Il mio partito è il Pdl nonostante forti difficoltà di questo momento, e mi concentrò nel mio ruolo di amministratore con senso delle istituzioni. 

Poi parla dei tagli: "La mia amministrazione si è concentrata sui tagli, le spese rispetto alla precedente maggioranza si sono notevolmente ridotte. l patto con elettori e la mia maggioranza è più forte di tutto nonostante nella pubblica opinione ci sia scarsa considerazione enti locali"

Poco prima, Podestà aveva spiegato che ora "è impossibile guidare la Provincia". 

"La logica dei tagli lineari - ha sottolineato - non ha senso". "Si deve riflettere sull'Area metropolitana - continua -: il ruolo dei presidenti di Provincia, eletti dal popolo, diventerà del tutto marginale. Ma a Milano, bisogna dire, la situazione sarà migliore che altrove". 

 

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