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Darsena, la polemica in consiglio dopo il rave di sabato sera con musica e alcol

Anna Scavuzzo, vice sindaco di Milano, elenca tutti i servizi della polizia locale tra sabato e domenica. Ma le opposizioni non ci stanno: "Bastava fare quello che avete fatto il giorno dopo, transennando la Darsena"

"Ci risulta che la polizia locale stesse controllando gli esercizi sui Navigli per vedere se erano chiusi dopo le 18. Perché invece i vigili non controllavano i venditori abusivi di alcolici?". "Siamo andati sulle tv di tutta Italia e forse del mondo quando bastava fare sabato ciò che si è fatto domenica, quando si è dimostrato che, se si vuole, in Darsena non entra la musica".

Da Fabrizio De Pasquale di Forza Italia a Riccardo De Corato di Fratelli d'Italia, parte l'affondo del centrodestra in aula (virtuale) del consiglio comunale. Anna Scavuzzo, vice sindaco e assessore alla sicurezza, ha appena terminato di parlare a nome della giunta sull'informativa per i fatti accaduti in Darsena e il dibattito è iniziato. 

"Attacchi strumentali", reagisce Filippo Barberis, capogruppo del Pd, "il che non significa che per noi vada tutto bene. Siamo i primi a non voler rivedere le scene viste in Darsena, ma parlare di far west con centinaia di membri delle forze dell'ordine sembra un messaggio finalizzato alle elezioni. Ma non si può ignorare quali sono i processi decisionali che portano, ad esempio, a decidere se transennare o non transennare uno spazio. La destra poi lancia messaggi contraddittori. Nelle ultime settimane le stesse forze politiche hanno fatto le ramanzine contro le misure restrittive".

"E' profondamente sbagliato affrontare ciò che è successo in Darsena nella logica da 'mattinale della polizia', elencando le forze messe in campo", l'intervento di Basilio Rizzo (Milano in Comune): "Se non si ristabilisce la priorità della difesa della salute, della salvezza delle vite, se si va avanti con la battaglia della riapertura, poi accadono cose di questo genere. Ciò che è accaduto alla Darsena è figlio di quanto avvenuto davanti allo stadio la settimana prima. E' la stessa cultura che non mette al primo posto la difesa dei più fragili, che porta ad essere tolleranti di fronte agli assembramenti. Se si convince qualcuno che è un attacco alla loro libertà quello che viene richiesto, quel qualcuno reagisce".

L'intervento della vice sindaco

La vice sindaco Scavuzzo aveva ricostruito le misure sull'ordine pubblico, annunciando anche che all'incontro settimanale (previsto per mercoledì 3 marzo) del comitato per l'ordine e la sicurezza, convocato dal prefetto Renato Saccone, si parlerà proprio di quanto avvenuto in Darsena. "Sabato 27 febbraio, sui quattro turni di lavoro, avevamo in servizio su strada oltre 450 fra agenti e ufficiali di polizia locale e oltre 350 in servizio negli uffici e in centrale operativa. Avevamo dispositivi in servizio in Galleria, in corso Vittorio Emanuele, in Darsena, a Bollate (per la zona rossa, n.d.r.) e nei parchi, nelle pattuglie, nell'annonaria e altre specialità, senza dimenticare i mercati con 56 tra agenti e ufficiali. Per la polizia locale, il comitato per l'ordine e la sicurezza aveva assegnato come focus i parchi e la Galleria".

"Le attività - aveva proseguito la Scavuzzo - sono proseguite anche nella giornata di domenica, con interventi specifici nell’area della Darsena coordinati e disposti dall'autorità di pubblica sicurezza. A queste attività e a quelle sopra riportate rispetto alla giornata di sabato, per la giornata di domenica non sono state necessarie pattuglie di controllo ai mercati, ma si è reso necessario aggiungere, come ormai di consueto da diverso tempo, il dispositivo in servizio nell’area di viale Puglie e piazzale Cuoco per impedire l’attività di commercio abusivo che anche domenica scorsa ha visto il tentativo di posizionare mercanzie da parte di oltre un centinaio di abusivi, allontanati dai nostri agenti".

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