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Scandalo Affittopoli, il Policlinico: "Nuova gestione patrimonio"

Dopo la bufera degli affitti a prezzi stracciati a Milano, i vertici della Fondazione Policlinico hanno assicurato che l'ente intende rivedere le modalità di gestione del patrimonio

Dopo la bufera degli affitti a prezzi stracciati a Milano, i vertici della Fondazione Policlinico, durante un'audizione alla Commissione Casa del Comune, hanno assicurato che l'ente intende rivedere le modalità di gestione del patrimonio di concerto con la Regione Lombardia e lo stesso Palazzo Marino.

MIGLIORE GESTIONE - "Il patrimonio, come l'ospedale - ha detto il numero uno del Policlinico Cà Granda, Giancarlo Cesana - è un bene pubblico e stiamo pensando al rinnovamento dell'accordo di programma per una sua migliore gestione". Cesana non ha voluto anticipare come potrà essere rivisto l'accordo che dovrà anche portare alla realizzazione nel centro di Milano di un nuovo ospedale con un'unità di pronto soccorso ma ha garantito che non è intenzione della Fondazione cedere la gestione dei cespiti ad altri enti, come era trapelato mesi fa in relazione a possibile coinvolgimento di Infrastrutture Lombarde spa.

FASCE SOCIALI DEBOLI - Nel corso della sua audizione Cesana ha anche sottolineato la necessità di ridurre la quota di patrimonio abitativo, oggi fissata al 60%, che deve essere obbligatoriamente destinata per legge a sfrattati e a fasce sociali deboli con canoni calmierati.

I RENDIMENTI - Nonostante lo stesso Cesana abbia riconosciuto "anomalie" nella gestione del patrimonio, i suoi dirigenti hanno comunque sottolineato che negli ultimi anni il rendimento dei beni ha subito un visibile incremento: i 2 milioni fruttati nel 2003 dai terreni rurali erano saliti nel 2006 a 3,7 milioni e i fabbricati urbani sono passati da un rendimento di 5,9 milioni di euro nel 2003 a 8,6 milioni nel 2009.

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