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Il primo voto

Il nuovo presidente del consiglio regionale: "Autonomia sarà stella polare"

Come da accordi, l'aula del consiglio regionale ha eletto un esponente di Fdi come presidente del consiglio regionale: si tratta di Federico Romani. Vicepresidenti Cosentino (Lista Fontana) e Del Bono (Pd). Spaccatura tra Pd e Terzo Polo sui consiglieri segretari

Come da accordi, è Federico Romani (Fratelli d'Italia) il nuovo presidente del consiglio regionale della Lombardia. Alla prima seduta, e alla quarta votazione, il consigliere è stato eletto con 45 voti a favore, 27 schede bianche e 1 nulla. Altri voti (residuali) sono andati a Lara Magoni (Fdi, 1 voto), Pierfrancesco Majorino (Pd, 1 voto) e Alessandro Fermi (Lega, 1 voto), mentre Vittorio Sgarbi ha ottenuto 2 voti. I due vicepresidenti sono Giacomo Cosentino (Lista Fontana) e Emilio Del Bono (Pd). Cosentino ha ottenuto 45 preferenze, Del Bono 25. Si aggiungono 1 voto per Vittorio Feltri (Fdi), 1 voto per Vittorio Sgarbi (Noi Moderati), 5 bianche e 1 scheda nulla.

Federico Romani, classe 1983, è il figlio dell'ex ministro di Forza Italia Paolo Romani. Laureato in Bocconi nel 2005, ha maturato esperienza in tv locali in Brianza, prima come opinionista e poi come responsabile marketing. È consigliere provinciale a Monza dal 2009 al 2018, anno in cui è stato eletto in consiglio regionale per Forza Italia. Nel 2021 il passaggio al partito di Giorgia Meloni.

"Superiamo gli steccati"

"La stella polare che ci guiderà sarà l'autonomia, che vuole dire responsabilità da parte di chi amministra e trasparenza verso il popolo", ha detto Romani nel suo discorso d'insediamento, aggiungendo di auspicare che siano "superati certi steccati ideologici che appartengono al passato, frutto il più delle volte da prese di posizioni tanto anacronistiche quanto inutili", per "pensare al bene della nostra comunità". Ha poi annunciato una 'road map' per far sì che il consiglio regionale si riunisca, almeno ogni tanto, in tutte le province della Lombardia.

Del Bono, vicepresidente dell'aula in quota Pd, ha dichiarato che "è un'esperienza nuova e cercherò di farla con il massimo della determinazione e dell'impegno che ha caratterizzato tutta la mia storia politica e amministrativa". Cosentino, vicepresidente in quota centrodestra, ha sottolineato che "il rapporto in maggioranza è molto buono. Come avete visto in sole tre riunioni si è formata la giunta. Oggi eravamo tutti compatti quindi partiamo molto bene. Da vicepresidente avrò rispetto per il lavoro di tutti, maggioranza e opposizione".

Spaccatura Pd-Terzo Polo

Infine, come da previsioni, per completare l'ufficio di presidenza sono stati eletti una leghista (Alessandra Cappellari) e Jacopo Scandella del Pd come consiglieri segretari, quest'ultimo sostenuto anche da Alleanza Verdi-Sinistra e Movimento 5 Stelle. Cappellari ha preso 42 voti e sarà l'unica donna in ufficio di presidenza, Scandella ha ottenuto 25 voti, il capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino 1 voto, Manfredi Palmeri (Lista Moratti) 1 voto, e infine una scheda bianca. Il voto per i consiglieri segretari ha determinato una forte spaccatura tra centrosinistra e Terzo Polo. Palmeri ha infatti sottolineato che è "inaccettabile che lo stesso gruppo (il Pd, n.d.r.) intenda esprimere, oltre alla vicepresidenza, anche l'indicazione del consigliere segretario" spettante all'opposizione.

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