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Quell'ufficio di presidenza "maledetto"

Ufficio di presidenza "maledetto": 4 su 5 coinvolti in inchieste, resta Spreafico (Pd). Prima di Boni, coinvolti Nicoli Cristiani, Penati e Ponzoni

E siamo a quattro. L'ufficio di presidenza del consiglio regionale sembra "maledetto", se stiamo alle indagini della magistratura che, a vario titolo, hanno colpito quattro membri su cinque.

L'ultimo è Davide Boni, il presidente. Prima di lui, Filippo Penati (Pd), Massimo Ponzoni (Pdl) e Franco Nicoli Cristiani (Pdl). A "resistere", è il caso di dirlo, resta il democratico Carlo Spreafico, lecchese.

Il primo a essere toccato da inchieste è stato Filippo Penati in qualità di ex sindaco di Sesto San Giovanni. Dimessosi da vicepresidente e dal gruppo del Pd, in ufficio di presidenza è stato sostituito dalla democratica Sara Valmaggi. Poi è stata la volta di Franco Nicoli Cristiani, arrestato e poi scarcerato. Nel frattempo si è dimesso sia dall'ufficio di presidenza sia dal consiglio regionale. In ufficio di presidenza è stato sostituito dal suo collega di partito Carlo Saffioti. Ultimo in ordine di tempo è Massimo Ponzoni, arrestato a monza con l'accusa di bancarotta. Dimessosi dall'ufficio di presidenza al momento dell'arresto, è stato sostituito da Doriano Riparbelli.

Davide Boni, in occasione delle dimissioni di Ponzoni, l'aveva ringraziato: "In questo modo l'ufficio piuò ricostituirsi e ricominciare a lavorare a pieno regime". Ora il capogruppo in consiglio regionale della Lega, Stefano Galli, commenta su Boni: "Non faccio il magistrato, ma visto come sono andate le cose con gli altri membri della presidenza direi che dovrebbe dimettersi".

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