Il primo consiglio comunale dell'era Sala: subito contestato sull'ineleggibilità
La seduta dura più del previsto. Il centrodestra prova a "stopparla" sull'ineleggibilità di Sala, per via del suo ruolo di commissario di Expo. Ecco cos'è successo
INELEGGIBILITA' DI SALA?
La prima seduta non va via "liscia come l'olio". Il centrodestra cerca di "stopparla" fin dalle prime battute, chiedendo che la segreteria generale analizzi con dovizia la memoria "anti-Sala" presentata nello stesso pomeriggio, cinque pagine più trecento di allegati sulla presunta ineleggibilità del sindaco per via di mancate dimissioni formali (da verificare) dal ruolo di commissario governativo per Expo. La questione mette d'accordo tutte le opposizioni: Movimento 5 Stelle e Basilio Rizzo si uniscono al centrodestra. La risposta della segreteria generale è negativa: va tutto bene e decide il consiglio con il voto di convalida.
Non va a buon fine nemmeno il secondo tentativo di bloccare tutto. Matteo Forte (Milano Popolare) chiede che venga stralciato il nome di Sala dal documento di convalida, il cui oggetto è "consiglieri comunali". Beppe Sala, a rigor di lettera, non è consigliere comunale ma membro del consiglio in quanto sindaco: allora o si toglie il suo nome o si cambia l'oggetto. Ma Uguccioni, ancora presidente provvisoria, stoppa la questione e mette al voto. A cui il centrodestra e Rizzo non partecipano (il M5s vota contro).