Rivolta al Cie: oggi il processo per 14 immigrati
E' iniziato oggi il processo a carico dei 14 immigrati, di cui 4 donne, accusati della rivolta scoppiata presso il Cie di Milano venerdì 14 agosto. Sono accusati di incendio doloso, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale ma per il legali la rivolta: "Si poteva e si doveva evitare"
E' in corso stamattina presso il Tribunale di Milano il processo a carico di 14 immigrati di cui 4 donne che venerdì scorso avevano dato vita ad una vera e propria rivolta presso il Cie (Centro di identificazione ed espulsione) di Milano.
La protesta era nata dall'applicazione retroattiva della della proroga del trattenimento nel centro di identificazione ed espulsione di via Corelli a Milano, stabilita nel pacchetto sicurezza. Praticamente i 14 immigrati, oggi davanti al giudice, sarebbero dovuti rimanere nel Centro per altri 60 giorni, dopo che da tempo erano già in sciopero della fame.
Da lì la rivolta partita dalle proteste, continuata con danneggiamenti e incendi, e terminata con gli arresti. I 14 arrestati (9 uomini e 5 donne) sono accusati di incendio doloso, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.
"L'applicazione retroattiva" del provvedimento che prolungava la detenzione di altri 60 giorni ai detenuti che, tra le altre cose, stavano facendo lo sciopero della fame, è stato un "atto arbitrario e ingiusto". Questo secondo i legali degli stranieri. Per i quali: la rivolta "si poteva e si doveva evitare".
I detenuti, al loro arrivo in Tribunale, sono stati accolti con degli slogan dai manifestanti che hanno più volte scandito: "Libertà, libertà!".
La protesta era nata dall'applicazione retroattiva della della proroga del trattenimento nel centro di identificazione ed espulsione di via Corelli a Milano, stabilita nel pacchetto sicurezza. Praticamente i 14 immigrati, oggi davanti al giudice, sarebbero dovuti rimanere nel Centro per altri 60 giorni, dopo che da tempo erano già in sciopero della fame.
Da lì la rivolta partita dalle proteste, continuata con danneggiamenti e incendi, e terminata con gli arresti. I 14 arrestati (9 uomini e 5 donne) sono accusati di incendio doloso, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.
"L'applicazione retroattiva" del provvedimento che prolungava la detenzione di altri 60 giorni ai detenuti che, tra le altre cose, stavano facendo lo sciopero della fame, è stato un "atto arbitrario e ingiusto". Questo secondo i legali degli stranieri. Per i quali: la rivolta "si poteva e si doveva evitare".
I detenuti, al loro arrivo in Tribunale, sono stati accolti con degli slogan dai manifestanti che hanno più volte scandito: "Libertà, libertà!".