Rimborsi elettorali: la Lega rinuncia a chiedere i danni all'ex tesoriere
Ritirata la costituzione in parte civile contro Belsito
La Lega Nord rinuncia a chiedere i danni all'ex tesoriere del partito Francesco Belsito, a processo a Genova e Milano con l'accusa di appropriazione indebita e truffa, e a due imprenditori. Il movimento ha ritirato la costituzione in parte civile. La decisione, annunciata dall'avvocato della Lega Nord Domenico Aiello, è frutto di una "valutazione squisitamente politica" da parte del segretario federale Matteo Salvini.
Il processo riguarda i rimborsi elettorali del biennio 2008-2009.
A Genova Belsito risponde di appropriazione indebita e tentata truffa per più di 40 milioni: in particolare, si sarebbe appropriato di 7 milioni e mezzo di proprietà del partito inviandoli in Tanzania e a Cipro. E avrebbe truccato i bilanci del partito per ottenere rimborsi elettorali non dovuti, truffando così lo stato.
A Milano deve rispondere invece di un'altra appropriazione indebita per quasi 2 milioni e mezzo di euro. Nei due procedimenti sono imputati anche l'ex segretario federale Umberto Bossi, i suoi figli Renzo e Riccardo, tre revisori e due imprenditori (Stefano Bonet e Paolo Scala). La Lega Nord si era costituita parte civile unicamente contro Belsito e i due imprenditori, ma non contro la famiglia Bossi.
SALVINI: "PERDITA DI TEMPO E SOLDI" - Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord, ha confermato la notizia e l'ha motivata affermando che si tratta di cose "che fanno parte del passato", ma anche che "è inutile intasare i tribunali chiedendo quattrini che certa gente neppure ha", dunque si tratterebbe di una perdita di tempo (le cause durano anni) e denaro (per gli avvocati).