Caso Maugeri, Formigoni propone di patteggiare ma la procura rifiuta
Giudicata non idonea la proposta di 2 anni di reclusione. Accolti invece i patteggiamenti chiesti da Daccò e Simone
Ha proposto informalmente un patteggiamento a due anni di reclusione, l'ex presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni, ma il sostituto procuratore Vincenzo Calia non l'aveva giudicata idonea, considerata la condanna in primo grado a sei anni per l'esponente di Noi con l'Italia.
Il processo è quello riguardante la corruzione sul caso Maugeri. L'appello si è aperto nella giornata del 22 maggio e - da quello che è stato reso noto - sono state invece accolte le analoghe richieste di patteggiamento avanzate dall'imprenditore Pierangelo Daccò e dall'ex assessore regionale Antonio Simone. Dal punto di vista giuridico non si tratta però di un vero patteggiamento: Daccò e Simone si sono accordati con la procura sulla pena e in cambio rinunceranno ad alcuni dei motivi d'appello.
"La Regione impose Daccò e Simone come intermediari"
L'accordo prevede una pena di 2 anni e 7 mesi per Dacò e di 4 anni e 8 mesi per Simone, che in una dichiarazione allegata all'istanza ha scritto, di suo pugno, "ammetto gli addebiti". Daccò e Simone hanno accettato anche le condizioni della procura sulla confisca dei loro beni.
Formigoni: "Incommentabile il patteggiamento di Daccò e Simone"
L'ex governatore, commentando le notizie sulle richieste di patteggiamento, ha definito "incommentabile" quelle di Daccò e Simone, suoi coimputati in appello, e poi ha specificato di non avere personalmente fatto alcuna richiesta per sé, "nemmeno un sondaggio informale". Ha però spiegato che gli avvocati di Daccò e Simone si erano rivolti ai suoi legali per chiedere se fosse disponibile anche Formigoni, e i suoi legali hanno risposto: "Solo a due anni". Insomma, non una "richiesta informale" ma poco più di una "battuta" tra avvocati.
Formigoni ha poi aggiunto di essere "tranquillo riguardo alla mia assoluta innocenza". Ma - secondo alcune informazioni - i legali di Formigoni, anche in aula, avrebbero avanzato a voce una ulteriore proposta informale di patteggiamento, a tre anni e mezzo, anche questa respinta dalla procura.