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Migranti, linea dura del prefetto. La Lega minaccia le barricate "come a Gorino"

Il prefetto Lamorgese è intenzionata a inviare richiedenti asilo anche ai Comuni che si rifiutano di accoglierli. Il Carroccio risponde minacciando di bloccare le strade

La Lega Nord va all'attacco del nuovo prefetto di Milano, Luciana Lamorgese, sulla gestione dei flussi di migranti. E promette «barricate come a Gorino» se venisse attuato quello che sembra essere l'orientamento di corso Monforte, ovvero l'invio di migranti anche nei Comuni i cui sindaci esprimono il rifiuto di accoglierli. 

«Siamo pronti a mobilitarci e scendere in strada a bloccare l'arrivo degli immigrati, come hanno fatto alcuni mesi fa i cittadini di Goro e Gorino nel ferrarese», ha dichiarato Paolo Grimoldi, segretario lombardo del Carroccio spiegando che, secondo lui, «non c'è nessuna emergenza umanitaria, non c'è nessun esodo di siriani che fuggono dalla guerra» e proseguendo con l'attacco al governo e alle Ong: «Non possono essere i prefetti, semplici funzionari statali, a scavalcare le decisioni dei sindaci che rispondono ai cittadini che li hanno eletti».

L'idea del prefetto è quella di inviare a tutti i Comuni una proposta di protocollo con l'indicazione dei contributi previsti dallo Stato per i sindaci che accetteranno gli invii. Ma con la postilla che chi non aderisce sarà invitato a presentare una controproposta per accogliere i migranti, altrimenti sarà in ogni caso obbligato ad aderire all'accordo. Del resto lo stesso neo prefetto, il 14 febbraio, all'insediamento, ricordò quanto avvenne nel 2010 quando era prefetto di Venezia e si trovò ad affrontare un'emergenza migranti. «Gestimmo l'accoglienza con l'aiuto di tutti i comuni dell'hinterland veneziano e spero che qui accada la stessa cosa», spiegò. 

La fotografia della Città Metropolitana, del resto, è chiaramente sproporzionata. A Milano vengono accolti 3.600 migranti, in tutti gli altri Comuni circa mille di cui 500 soltanto a Bresso. Tuttavia il sindaco di Cologno Monzese (zero ospitati), il legista Angelo Rocchi, ha ribadito al prefetto di non volere migranti. Motivo, nel territorio sussistono «molte difficoltà sociali: sfratti, disoccupazione. La gente ha paura dei migranti, non li vuole, teme la loro concorrrenza. Non mi prendo questa responsabilità».

Rocchi ha poi spiegato al prefetto che a Cologno è stato avviato un progetto di un anno per «cercare di occupare cittadini senza lavoro nelle ditte che lavorano con il Comune, con tirocini da 300 euro al mese», che a suo avviso contrasterebbe con l'accoglienza dei richiedenti asilo, a cui il sindaco dovrebbe dare vitto, alloggio, percorsi di inserimento lavorativo: «Come lo spiegherei ai cittadini?», dice.

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