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Politica Duomo / Piazza della Scala

Decreto Salvini, consiglieri comunali dormono in piazza Scala per protesta

Alessandro Giungi, Simonetta D'Amico e Diana De Marchi, tutti del Pd, hanno passato la notte all'aperto con i loro sacchi a pelo. L'iniziativa è simbolica: la legge voluta da Salvini condannerebbe persone regolari in Italia "alla vita sulla strada e alla marginalità"

Coperte, sacchi a pelo, sciarpe e cappelli. Questo l'armamentario con cui tre consiglieri comunali hanno passato la notte tra il 18 e il 19 febbraio in piazza della Scala per protestare contro il decreto Salvini. Protagonisti dell'iniziativa i piddini Alessandro Giungi, Simonetta D'Amico, e Diana De Marchi (recentemente minacciata in diretta tv), che dopo il consiglio comunale hanno trascorso la nottata all'aperto, come dovranno fare le persone regolarmente presenti in Italia che, secondo quanto da loro affermato, la legge voluta dal ministro dell'Interno lascerà "senza residenza" condannandole "alla vita sulla strada e alla marginalità".

Il video della protesta

"È' un gesto simbolico - hanno detto i tre consiglieri. Vogliamo dare un segnale forte di quanto il decreto sicurezza sia ingiusto e punisca persone in un percorso di regolarità. E neppure può essere dimenticata la chiusura voluta dall'attuale governo dei centri di accoglienza per riconvertirli in carceri amministrative, come sta succedendo per il centro di Via Corelli. Abbiamo visto che il Comune di Milano reagisce bene alle misure del governo con il nuovo registro all'anagrafe per i richiedenti asilo, ma vogliamo che la protesta contro il governo sia plateale, visibile. Speriamo che altri consiglieri e cittadini seguano il nostro esempio".

Le proteste contro il decreto Salvini

All'inizio dello scorso dicembre l'assessore Majorino aveva calcolato che per colpa della Legge Salvini a Milano ci sarebbero stati 900 senzatetto in più, tra cui anche donne, bambini e malati psichici. Anche il primo cittadino di Milano, Beppe Sala si era unito alla protesta contro il Decreto Sicurezza, lanciando un appello al vicepremier: "Ministro Salvini, ci ascolti e riveda il decreto sicurezza, così non va!". Numerose erano state anche le manifestazioni dei cittadini, che a migliaia hanno sfilato contro il decreto anche il 18 febbraio.

Sulla Legge Salvini avevano espresso riserve molti sindaci in tutt'Italia, tra cui quello di Palermo, Leoluca Orlando, che aveva annunciato di non voler applicare il Decreto sicurezza, attraverso un'azione di disobbedienza civile. Majorino, poi, aveva sottolineato come fosse meglio ospitare gli stranieri nei centri che saperli per strada, mentre la senatrice Liliana Segre aveva fatto notare che la Legge Salvini "toglierà non solo il diritto di asilo ma anche un tetto sulla testa per ripararsi dal gelo invernale". Favorevole al Decreto si era detto invece il governatore della Lombardia Attilio Fontana, che aveva dichiarato: "Sono dalla parte del Ministro Salvini su un provvedimento accettabile, comprensibile e anzi auspicabile".


 

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