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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Cittadinanza al Dalai Lama, proteste Cina come "orologio svizzero"

Puntualissima parte la protesta della console Wang Dong, che va a conferire con il prefetto. Che però la stoppa: "E' compito solo di Palazzo Marino, le altre istituzioni non c'entrano"

Puntuale è arrivata la protesta del consolato cinese contro l'ipotesi di cittadinanza onoraria al Dalai Lama, massima autorità politico-religiosa tibetana.  La cittadinanza onoraria non è ancora stata concessa. Per il momento è stata soltanto votata una mozione in tal senso, con le astensioni dei consiglieri comunisti Anita Sonego e Basilio Rizzo.

Per anni la questione era stata rimandata proprio in vista di possibili "ripercussioni" nei rapporti tra il comune di Milano e la Cina. Nel 2012, per esempio, si temeva che questo potesse compromettere la partecipazione cinese all'Expo.  E, detto fatto, la console Wang Dong ha incontrato il prefetto di Milano, Alessandro Marangoni, che però ha spiegato alla diplomatica che si tratta di una decisione unicamente dipendente dalla volontà di Palazzo Marino, l'unico ente a cui è demandata la possibilità di decidere la cittadinanza onoraria di qualcuno.

Il Dalai Lama a Palazzo Marino © Melley/MilanoToday

Si vedrà se la prossima amministrazione comunale intenderà proseguire sulla strada dell'onorificenza oppure cedere, nuovamente, ad una sorta di "ricatto". Di certo una cittadinanza onoraria ad un Nobel per la Pace, "guida" di un popolo oggettivamente perseguitato, non dovrebbe essere argomento di "distinguo" di alcun tipo. Ma la diplomazia è sempre alle porte.

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