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Venerdì, 29 Marzo 2024
La polemica

L'assessore "testimonial" sui poster di un convegno, è polemica

Sotto accusa l'assessore al welfare Bertolé, proteste dal centrodestra: "Si fa pubblicità in vista delle elezioni regionali". Lui: "Affissioni a costo zero per il comune di Milano"

Dal tabellone luminoso di piazzale Cadorna, sopra il palazzo delle ferrovie nord, ad un certo punto si staglia una figura in mezzobusto. Un uomo di mezz'età, sorridente, con barba curata e la scritta "Milano città giusta Forum 2022". Più in piccolo, "costruiamola insieme". L'intento è quello di pubblicizzare un convegno organizzato dal comune di Milano, dal 26 aprile al 2 maggio, dedicato al terzo settore e alle politiche sociali.

Ma chi è il testimonial del convegno? Non è un volto della tv o del cinema, ma l'assessore al welfare del comune, Lamberto Bertolé, uomo di punta del Partito democratico cittadino: in passato è stato capogruppo del partito a Palazzo Marino e poi presidente del consiglio comunale. Il Pd milanese punta (anche) su di lui per le elezioni regionali del 2023.

L'esibizione della sua immagine, ben visibile anche da lontano, per pubblicizzare un convegno ha fatto montare qualche protesta da parte di esponenti del centrodestra. Anche perché i manifesti sono un po' ovunque, in vari spazi: digitali e cartacei. "Non mi pare normale - commenta Marco Bestetti di Forza Italia - che il comune di Milano finanzi queste campagne di promozione con i soldi dei cittadini. E se l'assessore Bertolé sarà candidato alle imminenti elezioni regionali, come potranno dire che questa non sia l'anticipazione della sua campagna elettorale pagata con i soldi pubblici?".

E per Silvia Sardone della Lega, l'assessore "non ha colto il problema di opportunità di questa esagerata pubblicità" per un evento che, a suo dire, acquista un carattere politico. "Il suo enorme faccione, che non conosceva nessuno, in ogni strada di Milano che cosa aggiunge a questo evento?", si chiede la consigliera leghista.

"Campagna a costo zero"

Bertolé ha replicato affermando che la campagna di affissioni "non è costata un centesimo alle casse del comune": realizzata da personale comunale, è stata esposta in spazi riservati all'amministrazione, concessi al comune secondo il regolamento della pubblicità, oppure in spazi di per sé di proprietà del comune: "Non viene corrisposto alcun tipo di canone". Polemica chiusa? No, perché Sardone ha rilanciato: "Ora dobbiamo aspettarci festival ed eventi ogni settimana coi 'faccioni' di tutti gli assessori a turno?".

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