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Reato di immigrazione clandestina: presto sarà cancellato. Reazioni

La decisione del governo crea polemiche. La Lega: «Pronti alle barricate». De Corato: «Sanatoria di fatto». Ma pur diventando illecito amministrativo, resta l'espulsione. L'antimafia: «Positivo»

Il governo italiano è pronto a depenalizzare il reato di immigrazione clandestina, trasformandolo in illecito amministrativo. La notizia è circolata come una 'bomba' destinata a creare polemiche infinite. Tecnicamente, il parlamento aveva dato mandato al governo di emanare un decreto per operare questa trasformazione, dopo che questo reato era stato introdotto nell'ordinamento del 2009 (Testo Unico Bossi-Fini), causando all'Italia diversi ammonimenti dell'Unione europea: e il ministro della giustizia Andrea Orlando ha dichiarato che il decreto è, ora, praticamente pronto. Anche se Ncd ha provato a opporsi.

La depenalizzazione, in pratica, consentirebbe l'espulsione in tempi più rapidi, senza il processo penale e senza quella pena pecuniaria (da 5 mila a 10 mila euro) di fatto inesigibile. Con il vantaggio di sfoltire il lavoro delle procure, che non avranno più di che occuparsi di situazioni obiettivamente di poco conto e potranno concentrarsi invece sulla lotta al traffico di persone.

«#cosedamatti»: non poteva essere più esplicito il commento, su Twitter, di Roberto Maroni, presidente della regione Lombardia ed esponente di punta della Lega Nord. E il leader del Carroccio Matteo Salvini è pronto alle barricate: «Il governo Renzalfano si prepara a cancellare definitivamente, per decreto, il reato di immigrazione clandestina, come votato in parlamento con la complicità di Pd e 5 Stelle. Ma si accorgono di cosa sta succedendo nel mondo?», scrive su Facebook.

«Inviteremo i cittadini lombardi a scendere in piazza contro questo provvedimento pericoloso», è il commento di Simona Bordonali (anche lei della Lega), assessore regionale alla sicurezza. «Si tratta di una sanatoria per 37.500 persone illegalmente a Milano e circa 100 mila in Lombardia», protesta Riccardo De Corato, consigliere comunale e regionale di Fratelli d'Italia: «Tra questi si contano numerosi spacciatori, delinquenti e rapinatori».

Il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti invece plaude alla decisione. Roberti fa notare da un lato che le procure potranno concentrarsi sulla tratta di esseri umani e, dall'altro, che sentire i clandestini semplicemente come "persone informate sui fatti" consentirà di raccogliere più informazioni sulla tratta stessa. Questo per la prima volta. In caso di recidiva rimane il reato penale. 

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