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De Corato: “Il Tar ha bocciato tutti i provvedimenti per la chiusura dei locali”

Il sindaco di Milano è stato iscritto nel registro degli indagati per omissione di atti di ufficio: avrebbe ignorato le richieste dei cittadini del Sempione. Le reazioni alla notizia del vice sindaco De Corato e del presidente Podestà

Il vice sindaco De Corato risponde alla notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati della Procura per il sindaco Moratti, accusato di omissione di atti di ufficio. Secondo le carte, il sindaco avrebbe ignorato le proteste degli abitanti del Sempione, infastiditi dal rumore e dalla spazzatura provocate dalla movida notturna in zona.

“Se l'Amministrazione non ha dato seguito a una delle richieste avanzate dall'Associazione anti-movida Pro Arco Sempione, ovvero la chiusura anticipata dei locali attorno all'Arco della Pace, è perché questa è una strada già inutilmente percorsa per altri esercizi milanesi. L'iter intrapreso è risultato fallimentare a causa della decisione del Tar di annullare i provvedimenti comunali emessi, costringendo l'Amministrazione al ricorso al Consiglio di Stato” ha detto De Corato.

“I provvedimenti che erano stati emessi dal Comune sono testimonianza concreta dell' impegno da parte dell'Amministrazione a contrasto della movida molesta, dei massicci assembramenti serali e notturni e dell'inquinamento acustico nelle zone gravitanti intorno ai locali. Una strada che poi il Tar ha reso impraticabile. Ora cosa avremmo dovuto fare? Emettere ordinanze che sapevamo dall'inizio sarebbero state cassate?” ha aggiunto il vice sindaco.

Anche il presidente della Provincia Podestà è intervenuto sulla questione: “Pur senza disporre di carte e di atti mi sembra che il Comune abbia elevato 50mila multe per eccesso di rumorosità ed è estremamente difficile impedire completamente queste situazioni”.
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