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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Referendum Lombardia, gli esperti informatici: "Il voto elettronico non è abbastanza sicuro"

E i Radicali invitano a rifiutare il tablet: "Il voto sarebbe sicuro solo se l'elettore potesse verificare una stampa della sua scheda"

A pochi giorni dal voto per il referendum sull'autonomia in Lombardia, scoppia il "caso" della sicurezza del voto elettronico, attraverso un tablet su cui compariranno il quesito e tre possibili scelte (Sì, No, scheda bianca). Repubblica riferisce che una associazione no profit impegnata sui diritti umani digitali (Hermes Center) ha fatto richiesta dei documenti su come opera il software in tutte le fasi di funzionamento, ma i documenti ricevuti non hanno alcune parti che sono state secretate dai tecnici di Palazzo Lombardia.

Referendum autonomia: come si vota

Secondo l'associazione, occorrerebbe fare esattamente il contrario: cioè mettere a disposizione tutti i dati con la massima trasparenza, in modo che la comunità scientifica (informatica, in questo caso) possa sperimentare l'eventuale esistenza di falle così da porvi rimedio in anticipo anziché aspettare che sia troppo tardi. Sempre Repubblica riferisce l'osservazione di un docente del Politecnico, Stefano Zanero, secondo cui si parla di dati sensibili (le preferenze elettorali dei cittadini lo sono) e occorre che a tutti sia consentito di conoscere come funzionano le macchine che li tratteranno.

Voto elettronico senza stampa fisica della scheda: «Non sicuro»

Zanero fa anche notare che l'unico sistema di voto elettronico attualmente affidabile è quello che prevede anche la stampa "fisica" della scheda votata, che l'elettore verifica e che poi viene riposta in un'urna come da tradizione, così da poter disporre di un "controllo cartaceo". E questa è anche l'opinione dell'Associazione Enzo Tortora (Radicali Italiani), i cui dirigenti Barbara Bonvicini e Marco Loiodice (rispettivamente segretaria e tesoriere) invitano a rifiutare apertamente il voto recandosi ai seggi e facendo mettere a verbale una dichiarazione in tal senso.

Referendum autonomia: cosa pensa la gente

«I dati elettronici non verificabili su carta possono essere manipolati, ed al momento non esiste tecnologia in grado di garantire che il voto registrato nel database corrisponda al voto effettivamente espresso», si legge in una nota della Tortora, secondo cui occorrerebbe dotare ogni seggio di stampante e urna per mantenere una «ragionevole verificabilità».

Il 5% dei seggi lombardi avrà in realtà la stampante e l'urna, per consentire agli scrutatori di verificare la corrispondenza tra il risultato elettronico e quello cartaceo, ma - fanno sempre notare i Radicali - senza il "passaggio" della verifica del proprio voto da parte dello stesso elettore. Inoltre, poiché si conoscono queste sezioni, si conosce anche l'elenco del restante 95% di sezioni elettorali in cui non vi sarà alcun controllo: «Terra di nessuno, nelle quali è certo che nessuna verifica potrà mai essere fatta».

Radicali: «Referendum venezuelano»

Secondo i dirigenti radicali, la Regione Lombardia ha scelto lo stesso sistema di voto elettronico imposto dal presidente del Venezuela Nicolas Maduro a luglio 2017. Si sa come finì: la società Smartmatic (che gestisce il voto elettronico in venezuela e che è stata scelta anche da Regione Lombardia) comunicò al mondo che era stato manipolato dal governo il dato sull'affluenza, considerato molto importante dal punto di vista politico perché le opposizioni del Paese sudamericano boicottarono le elezioni. Questo ovviamente non significa che Maroni voglia manipolare i dati, ma soltanto che, a livello astratto e teorico, quel tipo di sistema non è evidentemente sicurissimo.

Referendum autonomia: "Spesa inutile" per più di metà dei lombardi

Di conseguenza i Radicali invitano a recarsi ai seggi, rifiutare il tablet e fare mettere a verbale la dichiarazione: «Il sottoscritto..., elettore iscritto al seggio numero..., dichiara quanto segue: "I sistemi che memorizzano i voti esclusivamente su supporti digitali non soddisfano i requisiti minimi di sicurezza nei confronti di tentativi di contraffazione, perpetrati durante o dopo la raccolta del voto. Il sistema presente a questo seggio, privo di controprova del singolo voto espresso, non dà la possibilità al votante di verificare che il voto sia raccolto e conteggiato correttamente. Per tale motivo rifiuto di partecipare alla presente consultazione referendaria. Richiedo che questa dichiarazione venga messa a verbale dal presidente del seggio"».

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