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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Referendum, Maroni: "Un successo, ora voglio coinvolgere il Sud"

Le parole del presidente della Regione dopo il referendum per l'autonomia in Lombardia

Ha superato quota tre milioni di elettori il referendum per l'autonomia in Lombardia e il presidente della Regione, Roberto Maroni, lo ritiene un successo: «Vuol dire che il tema dell'autonomia è straordinariamente importante e io mi sento l'incarico di questa responsabilità», ha affermato parlando con i giornalisti lunedì 23 ottobre.

Referendum voto in Lombardia (foto MilanoToday)

Ora il governatore promette che, immediatamente, verrà dato avvio al percorso per la trattativa col governo. C'è già stato un colloquio con il presidente del consiglio Paolo Gentiloni che, a detta di Maroni, si è reso disponibile al dialogo e al confronto su tutte le materie previste dall'articolo 117 della Costituzione, quelle per le quali c'è legislazione concorrente tra Stato e Regioni. Tra tutte, al governatore lombardo interessa particolaremente il coordinamento del sistema tributario, che è anche - forse - il tema più complesso da trattare.

In ogni caso, Maroni ha promesso una procedura rapida: si parte con il consiglio regionale, dove sarà votata una risoluzione entro due settimane, e poi verrà formata una "squadra" da cui, sempre a detta del governatore, «deve restare fuori la politica così come le strumentalizzazioni». In parallelo anche in Veneto (dove l'affluenza è stata, peraltro, nettamente superiore alla Lombardia e si è votato con le tradizionali schede cartacee) verrà avviata una simile procedura.

Maroni ha anche annunciato che cercherà di coinvolgere l'Emilia Romagna, che nel frattempo ha avviato una trattativa con il governo senza il referendum, e ha aggiunto (ma lo aveva già espresso più volte) che vorrebbe coinvolgere tutte le Regioni, comprese quelle del Sud, «per confermare che non è stato un voto "contro" ma serve a scrivere il nuovo rapporto tra le Regioni e lo Stato». Maroni, in questo senso, è tornato a parlare di «nuovo regionalismo».

Voto elettronico: per Maroni, tutto ok

Un accenno, poi, alla questione del voto elettronico. Secondo il governatore, all'una del pomeriggio di lunedì mancava lo scrutinio di 122 "tablet" su 24.336, ovvero dieci comuni su millecinquecento. Le criticità sono state dovute, stando a quanto spiegato dal governatore, al fatto che, in alcuni seggi, il presidente ha digitato lo stesso pin su più tablet, il che ha reso impossibile leggere i dati immediatamente; e poi, alcuni tablet hanno iniziato le operazioni in modaliità test e non in modalità voto, e anche questo ha reso necessaria una dilatazione dei tempi.

Interviste agli elettori: "Il voto elettronico ci è piaciuto"

Sappiamo poi che in alcuni Comuni (non solo Milano) scrutatori e presidenti di seggio sono rimasti "in ostaggio" nelle scuole finché - a livello centrale - non avessero finito tutti i conteggi di quel Comune. E questo ha comportato restare ai seggi senza far niente per ore ed ore.

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