Referendum, Podestà: "Io non andrò a votare"

«Il 12-13 giugno non andrò a votare per i referendum - ha dichiarato, in serata, il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà -. Per quanto riguarda, in particolare, i due quesiti sull’acqua, i “Comitati per il si” hanno attuato una campagna pesantissima di disinformazione. Settori ben organizzati dell’opposizione hanno, infatti, strumentalmente inquadrato il Decreto Ronchi nell’ottica di una privatizzazione selvaggia. Nonostante la mistificazione, è, senza fraintendimento alcuno, stabilito dalla normativa che sia la proprietà delle reti sia la determinazione della tariffa resteranno pubbliche. Prevedere la possibilità di liberalizzare la gestione del servizio idrico, anche mettendo in concorrenza pubblico e privati, non significa affatto negare che l’acqua debba rimanere un bene dell’umanità ma, anzi, offrire ai cittadini un servizio più efficiente e soddisfacente. Per quanto concerne, invece, la consultazione sul legittimo impedimento, si tratta di tutelare il ruolo esercitato dalle massime cariche dello Stato e non la persona. Faccio un esempio. La Francia, che è un Paese certamente democratico, ha garantito a Jacques Chirac di terminare regolarmente il suo mandato grazie a una legge costituzionale che garantiva immunità da indagini penali e sanzioni amministrative. Solo alla scadenza della sua presidenza è iniziato il processo che lo vede accusato di corruzione. Mi pare che nessuno si sia scandalizzato per questo. Quanto al nucleare… Trovo corretta l’opzione del Governo di applicare una moratoria per quanto riguarda le decisioni e l’attivazione delle procedure per la ricerca dei siti destinati alle centrali nucleari di quarta generazione nel nostro Paese. Una scelta di cautela e di buon senso dopo quanto accaduto in Giapponei».

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