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Venerdì, 19 Aprile 2024
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4mila euro sul conto di Renzo Bossi per il "rosso" della carta

Dagli atti emergono due bonifici per coprire il rosso della carta di credito di Renzo. E si scopre che Banca Aletti "mollò" Belsito sugli investimenti in Tanzania e a Cipro

Ammontano a 4mila euro totali i bonifici effettuati da Belsito su un conto corrente intestato a Renzo Bossi presso la filiale di Genova della Banca Popolare di Novara. Conto che risulta immobilizzato da più di un anno, con un saldo di 32mila euro. I bonifici sarebbero giustificati come "conto studio - rimborso spese" e sarebbero serviti sostanzialmente a "coprire" il rosso della carta di credito del "Trota". I bonifici sono datati 16 dicembre 2009, per mille euro, e 7 aprile 2010, per 3mila euro.

Dagli atti si viene anche a scoprire che Belsito avrebbe investito 9 milioni di euro, provenienti da fondi della Lega, in valuta estera: dollari australiani, dollari Usa e corone norvegesi, ma anche in pictet liquidity e sicav. L'inizio di questi investimenti coincide più o meno con la crisi economica europea e una conseguente scelta di diversificare le operazioni alleggerendo la componente euro. Tutte le operazioni sono state compiute con la consulenza della Banca Aletti, e secondo i documenti si sarebbe trattato di "investimenti estremamente prudenti e conservativi".

Poi, ad un certo punto, Belsito avrebbe deciso di agire in autonomia: e ciò quando iniziò a investire in Tanzania e a Cipro, senza quindi più la consulenza di Banca Aletti. La banca, peraltro, il 23 aprile 2012 ha allontanato temporaneamente (riservandosi una contestazione disciplinare) un suo funzionario che aveva rapporti diretti con Belsito per anomalie "per quanto attiene la carente raccolta dei poteri di firma e un ruolo prevalente".

Emerge infine che Belsito avesse agito in continuità col predecessore Maurizio Balocchi: tra i documenti riferibili a Banca Aletti vi è infatti una delega a favore di Belsito datata 2007, nonché una procura generale sempre a favore di Belsito e una procura su deposito titoli a entrambi, con firma disgiunta. E poiché Belsito non aveva presentato documenti del partito che ne limitassero i poteri, di fatto egli agiva con una "operatività senza limiti di importo, avvalendosi di una autocertificazione dell'aprile 2011". Un estratto notarile (risalente al 2010) con la sua nomina è stato presentato da Belsito solo il 9 marzo 2012, a caso-Tanzania già scoppiato.

 

 

 

 

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