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"Riaprire i navigli sarebbe un ottimo progetto, ma servono i soldi", ha detto Sala

Sala ha risposto alla dichiarazione del candidato sindaco Luca Bernardo secondo il quale sarebbe un "disastro per la mobilità e l'attrattività della città"

La questione sulla riapertura dei Navigli è tornata al centro della campagna elettorale di Milano. Nella serata di giovedì il candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo aveva detto che riaprire gli antichi (e storici) canali artificiali di Milano sarebbe un "disastro, sia per la viabilità e che per l'attrattività" della metropoli. "Sono molto contento che il sindaco uscente non sia riuscito a riaprirli e il suo sia rimasto solo un intento", aveva precisato.

Non si è fatta attendere la replica dello sfidante Beppe Sala: "La mia idea riamane quella che ho espresso cinque anni fa. Secondo me è un buon progetto però ho deciso, e non me ne sono pentito, di non investire così tante risorse in questa fase", ha detto il primo cittadino a margine della presentazione del progetto sull'area dell'Ex Macello nella mattinata di venerdì 23 luglio.

Il sindaco, comunque, non ha cambiato idea: "Sui Navigli ho sempre la mia opinione: se il governo attraverso il Pnrr desse apertura e finanziasse sarebbe un buon progetto".

Quanto costa riaprire i Navigli

Per riaprire realmente i Navigli, è stato calcolato che vi sia bisogno di almeno 400 milioni di euro. Denaro che le casse di Palazzo Marino, da sole, non potrebbero assicurare. Anche per questo, prima della pandemia Covid, il sindaco Beppe Sala era andato a Bruxelles per parlare con la Commissione europea. I fondi europei potrebbero essere trovati, a patto di progettare la riapertura completa e rendere i Navigli navigabili in un'ottica di mobilità alternativa.

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