Perché Comune e Regione stanno litigando sui danni del maltempo
Il cuore della vicenda è il conto presentato (purtroppo) dai temporali e i fondi stanziati fino ad ora
Il punto è uno solo e non sono i danni del maltempo, almeno non in senso stretto. Il cuore della vicenda è il conto presentato (purtroppo) dai temporali. Nella sola città di Milano i danni causati delle tempeste del 25 luglio e di fine agosto ammontano a 60 milioni di euro. Il governo per il momento ha stanziato 9,4 milioni di euro, ma per tutta la Lombardia. Regione, dal canto suo, ne ha messi 6,4 per le scuole. Per il momento non è chiaro a quanto ammonteranno i prossimi trasferimenti.
Nei giorni scorsi alcuni comuni tra i quali Milano avevano lamentato di essere stati esclusi dai primi ristori per i danni alle scuole assegnati dalla Regione agli enti locali; danni che per Milano ammontano a 13,5 milioni. Palazzo Lombardia aveva chiarito che il criterio utilizzato per l'assegnazione dei fondi è stato quello della 'somma urgenza'. "Che ci vengano a chiedere anche ulteriori risorse in un ambito sul quale non abbiamo competenza e che soprattutto prevede esborsi di cifre di una tale entità che Regione Lombardia non è assolutamente nelle condizione di sborsare, mi sembra una cosa strumentale", ha tuonato il governatore Attilio Fontana, interpellato sul caso dai giornalisti nella mattinata di venerdì 1° settembre. Il presidente della Regione ha poi ribadito: "Abbiamo messo a disposizione delle risorse per la somma urgenza, soprattutto quella legata alla riapertura delle scuole, e abbiamo coperto tutte le domande che ci sono state presentate dai comuni con la procedura della somma urgenza".
La replica del comune è arrivata a stretto giro. "Visto che il governo ha stanziato 9,4 milioni per tutta la regione per tutto quanto, almeno Regione Lombardia 6,4 milioni li ha messi sulle scuole - ha risposto la vicesindaca Anna Scavuzzo -. Sono comunque, fra fondi del governo e fondi regionali, un po' poca roba perché arriviamo a 16 milioni scarsi. Forse non si è capito cosa è successo in Lombardia. Noi mettiamo le risorse comunali perché non possiamo fare altrimenti. Se dobbiamo aspettare, non riapriamo le scuole, non riapriamo i parchi, il Tpl non c'è. Se non avessero lavorato i Comuni, non avremmo riaperto niente. Noi lo stiamo facendo, lo abbiamo fatto, dopodiché capiremo se davvero non c'è un centesimo per darci una mano".
Scavuzzo è poi tornata sulla polemica con la Regione per la ripartizione dei fondi per i danni alle scuole, dalla quale Milano è stata esclusa per non aver adottato la procedura di 'somma urgenza', criterio scelto dalla Regione per assegnare i contributi. "Intanto vediamo se la modalità con cui Regione ha deciso di stanziare quei fondi è legittima o meno, perché è stata fatta una valutazione sulla quale stiamo chiedendo degli approfondimenti".
Sul caso è poi intervenuto il capogruppo del Pd in Regione. "A moltissimi comuni non sono arrivati i fondi per gli interventi d’urgenza sulle scuole anche solo perché i sindaci sono stati più tempestivi della Regione, perché sono intervenuti immediatamente senza attendere che la giunta Fontana arrivasse, due settimane dopo, con un provvedimento che, è un paradosso, usava la procedura della somma urgenza - ha chiosato Majorino -. Comuni come Milano sono penalizzati per questo".