Ruby Ter, no al rinvio: "Berlusconi non è ancora candidato ufficialmente alle europee"

Nessuna sospensione per il processo a Silvio Berlusconi denominato Ruby Ter, in cui l'ex premier è accusato (con altri) di corruzione in atti giudiziari, perché avrebbe pagato testimoni del processo principale sul caso Ruby per "comprare" il loro silenzio. I legali del leader di Forza Italia avevano chiesto di rinviare tutto a dopo le elezioni europee del 26 maggio per consentirgli di fare campagna elettorale (Berlusconi ha annunciato che si candiderà).

Ma sia i pubblici ministeri Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, sia il presidente del collegio dei giudici Roberto Tremolada, hanno respinto la richiesta. Motivo ufficiale: "La richiesta di impedimento per elettorato passivo non ha sufficiente articolazione documentale". Tradotto: le liste non sono ancora state fatte, nessuno può ufficialmente dire che Berlusconi sarà tra i candidati. 

Ma il Ruby Ter viene unificato con il processo a carico di Roberta Bonasia e Berlusconi per lo stesso motivo (l'ex infermiera ed ex finalista di Miss Italia avrebbe ricevuto 80 mila euro e un appartamento in Torre Velasca in comodato gratuito). Il procedimento era stato rimpallato a Torino e poi ritrasferito a Milano. L'unificazione dei due processi comporta che la prossima udienza sia stata calendarizzata per il 15 aprile.

L'avvocato morto dopo dichiarazione choc

Negli ultimi giorni si è saputo che la procura di Milano intende approfondire le dichiarazioni che a dicembre 2018 vennero rilasciate da Egidio Verzini, ex avvocato di Karima El Mahorug (Ruby), il quale parlò pubblicamente di un versamento complessivo di 5 milioni di euro da Berlusconi alla ragazza e al suo ex compagno Luca Risso, per poi recarsi in Svizzera alla clinica Dignitas per il suicidio assistito. Verzini dichiarò di essere in possesso di "ulteriori documenti" e adesso la procura vuole vederci chiaro su questo.