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Beppe Sala rimane in "standby": "Prima vengano chiarite le accuse"

L'opposizione sulla stessa linea: "Se si sente sicuro, torni a fare il sindaco: Milano non può rimanere senza guida"

Beppe Sala non cambia idea e rimane in una sorta di standby, dopo la notizia di essere sul registro degli indagati per Expo. "Preoccupato" per la situazione in cui può venirsi a trovare la città. Ma "tranquillo" in coscienza. Così si sente il sindaco di Milano Giuseppe Sala dopo essersi autosospeso dall'incarico nelle scorse ore.

Appresa dalla stampa la notizia di essere indagato nell'ambito dell'inchiesta sulla piastra di Expo 2015, il sindaco ed ex commissario unico di Expo ha scelto il silenzio: nel giorno della sua autosospensione non ha convocato alcuna conferenza stampa ufficiale. Ha solo ufficializzato la sua decisione con una lettera indirizzata alla vice sindaco Anna Scavuzzo (che farà le sue veci nella funzione di sindaco), alla vice sindaco della Città metropolitana, Arianna Censi, e al presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolè.

"La mia assenza - ha precisato il primo cittadino - è motivata dalla personale necessità di conoscere, innanzitutto, le vicende e i fatti contestati, pertanto fino al momento in cui mi sarà chiarito il quadro accusatorio ritengo di non poter esercitare i miei compiti istituzionali".

In mattinata di venerdì Sala aveva voluto mettere in chiaro la situazione con la maggioranza che lo sostiene a Palazzo Marino nel corso di un vertice, poi aveva raggiunto la squadra degli assessori nella riunione di giunta, riporta Ansa. A loro il sindaco ha ribadito di voler fare chiarezza, quindi ha lasciato le deleghe alla vice Anna Scavuzzo. Da Palazzo Marino Sala è poi andato in Prefettura per comunicare la sua decisione anche al prefetto Alessandro Marangoni.

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