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Pnrr, Milano è pronta anche a spendere i soldi degli altri

Il sindaco Sala: "Possiamo investire 1 miliardo all'anno. Se qualcuno non li chiede, queste risorse vadano a chi sa spenderli"

Milano è già pronta a spendere e investire i soldi del Pnrr. E se gli altri non lo sono, li spende anche per loro. E' diretto e affilato il sindaco Beppe Sala durante una tappa di Italiadomani, lunedì 13 dicembre, iniziativa promosso dal Consiglio dei ministri per discutere sui temi del Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza, iniziativa europea per "ripartire" dopo il covid con grossi investimenti).

"Non possiamo perdere questi fondi. Milano è in grado di investire un miliardo all’anno", ha detto all'incontro in città, alla presenza, tra gli altri, della vicepresidente regionale Letizia Moratti e del ministro alla Transizione ecologica Roberto Cingolani. "Bisogna contare quanto i vari territori siano in grado di investire, perché non possiamo perdere questi fondi. Dai documenti esaminati si inizia finalmente a parlare di bandi e tempi di assegnazione. Milano è in grado di investire un miliardo all'anno. Ha un track record che dimostra che le sue strutture sono in grado di generare gare, seguire l'evoluzione del percorso, investendo 1 milirdo all'anno. Abbiamo potenzialmente richieste quindi per 5 miliardi. Ci verranno assegnate? Siamo qui oggi per capire quali sono le regole del gioco", ha detto il primo cittadino. 

"Noi qui a Milano - ha detto ancora il numero 1 di Palazzo Marino - abbiamo 200mila studenti. Vengono a Milano perchè ci sono straordinarie università, è una città semplice e con un buon trasporto pubblico. Ma viverci costa tantissimo". "L'Italia ha una lunga storia - chiosa ancora - di utilizzo minimo dei fondi europei. Se tutti sono in grado di utilizzare al meglio la propria parte, bene. Altrimenti Milano è pronta". 

Poi la stoccata al Meridione: "Io non voglio dire che la nostra speranza sia che qualcuno non li chieda e noi possiamo chiedere di più, ma non possiamo buttare via questi fondi. Se qualcuno rinuncia, il residuo venga dato a chi può farlo", dice Sala. "Io non contesto la regola del 40% dei fondi al Sud, se fossi stato al governo l'avrei approvata subito, ma il Sud è chiamato a prendersi la responsabilità di spenderli bene", conclude.

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