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Sala, la rabbia contro Conte: «Ottomila Comuni ricevono la stessa cifra che prende Alitalia»

Il sindaco di Milano critico con il Governo: chiede che anche alle città sia consentito l'indebitamento. "Noi siamo solidi finanziariamente ma non possiamo chiedere prestiti"

Tre miliardi per ottomila Comuni italiani? Troppo pochi per Beppe Sala, primo cittadino di Milano, che intervistato da Rtl fa il paragone con Alitalia, per salvare la quale è stata stanziata la stessa cifra. «Va bene tutto - ha affermato ai microfoni - ma non possiamo immaginare di dare tre miliardi ad Alitalia a fondo perduto, perché questa è la storia di Alitalia, e tre miliardi ai sindaci che sono sulle barricate, a Milano dobbiamo far andare la metropolitana al 20 per cento del servizio con costi pieni, dobbiamo mantenere pulita la città e garantire più servizi di welfare di quelli attuali».

Il sindaco ha poi sottolineato che il Governo, pur con un alto debito pubblico, si sta ulteriormente indebitando: «Non è giusto che una città finanziariamente solida come Milano non possa farlo». Sala ha evidenziato di voler sostenere la città senza tagliare i servizi, ma questo è possibile solo se si permette anche ai Comuni l'indebitamento. «Io ho preso il Comune di Milano con un debito da 3,9 miliardi e siamo entrati nella pandemia con un debito da 3,3 miliardi, assolutamente sostenibile visto che Palazzo Marino possiede le partecipazioni in A2A e tanti stabili». Un debito, quindi, che di per sé «è niente dal punto di vista finanziario». Esclusa comunque l'emissione di bond cittadini: «Non ne abbiamo bisogno - ha detto Sala - se Milano chiama le banche, ha un'apertura di credito in ventiquattr'ore».

«Soluzioni in 15 giorni, non in tre mesi»

Infine un "affondo" per il premier Giuseppe Conte. Non il primo in questi giorni. «Ho stima di lui - ha affermato il primo cittadino di Milano - però patti chiari e amicizia lunga: i sistemi pre Covid non funzionano, non possiamo prendere tre mesi di tempo per risolvere le cose. Si prendono quindici giorni come si fa nei momenti di crisi. Questa sarà per me una battaglia ad oltranza». Recentemente Sala aveva invece suggerito a Conte un "mini rimpasto" dei ministri per autunno, per avere al suo fianco «i migliori» in vista di un autunno che si preannuncia "caldo" dal punto di vista finanziario, con il probabile downgrade dell'Italia da parte delle agenzie di rating e l'aumento dello spread.

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