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Centri massaggi e sale gioco, la Lega punta sulla "trasparenza"

Nelle pieghe del regolamento comunale sulla pubblicità la chiave di volta per rendere "più trasparenti" centri massaggi cinesi e sale per il gioco d'azzardo: proposta di due consiglieri leghisti di Zona 4

Cosa succede dentro centri massaggi cinesi e sale gioco con macchinette mangia soldi? Difficile dirlo, perché questi esercizi sono tutti accomunati dalla caratteristica di avere le vetrine oscurate da enormi pubblicità che ne ricoprono l'intera superficie.

Aprire una finestra su quanto succede all'interno però si può fare, basta una piccola modifica al vigente regolamento comunale sulla pubblicità. La propone una mozione della Lega Nord - primi firmatari il capogruppo Paolo Guido Bassi e il consigliere Max Conte - che verrà discussa al Consiglio di Zona 4 del Comune di Milano.

"Il fenomeno centri massaggi e sale gioco è rilevante soprattutto in periferia - spiegano Bassi e Conte -. La nostra Zona in particolare è seconda per numero di esercizi di queste tipologie solo a quella della stazione Centrale. In questo caso senza voler esprimere giudizi di alcun tipo sul genere di attività che si svolgono in questi luoghi, riteniamo che possa essere utile per tutti renderli più "trasparenti", al pari di qualsiasi altro negozio. Il regolamento comunale sulla pubblicità prescrive che all'interno della cerchia dei Bastioni le vetrofanie non possano superare il 50% della superficie della vetrina. Basterebbe quindi estendere questo limite anche al resto del territorio e farlo rispettare con attenzione per avere maggiore trasparenza sulle attività che vi si svolgono. Ricordiamo - proseguono i consiglieri leghisti - che il gioco d'azzardo legalizzato può essere esercitato solo da maggiorenni, quindi poter vedere chi frequenta le sale slot machine dalla strada, darebbe modo ad esempio ai genitori di accorgersi se magari i loro figli si stanno facendo prendere dal vizio. Quanto ai centri massaggi - aggiungono gli esponenti del Carroccio - non esprimiamo considerazioni morali di alcun tipo, ma stando ai dati offerti dalla Polizia locale (488 controlli effettuati dall'inizio del 2011, 15 attività chiuse per sfruttamento della prostituzione. Nove denunce effettuate, sette persone arrestate, 313 le sanzioni per inosservanza dei regolamenti), pensiamo sia conveniente per tutti, utenti e operatrici, che questi posti non siano completamente isolati dal resto della strada".

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