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Sanità, al via la "mini" riforma in Lombardia: borse di studio in più per gli specializzandi

Passano le modifiche alla legge regionale sulla sanità

Approvate alcune modifiche al sistema sanitario della Lombardia. Al di là di alcune modifiche ai confini di due Asst, il provvedimento specifica meglio i compiti e le funzioni dell'agenzia dei controlli, definendo i criteri per usufruire delle borse di studio per gli specializzandi che Regione Lombardia rende disponibili.

Viene poi rilanciata l'agenzia di promozione del servizio socio-sanitario lombardo a livello nazionale e internazionale, facendola rientrare nella direzione generale sanità. E' poi autorizzata (in modo sperimentale) l'attività libero professionale con le modalità dell'intramoenia allargata (attività professionale fuori dalla struttura pubblica: un'attività che la legge nazionale invita invece a sospendere). Un apposito emendamento di Forza Italia ha tolto il limite di 5 anni a questa sperimentazione. Infine, le aree di montagna vengono inserite nella rete della formazione specialistica per i medici.

Le nuove borse di studio sono necessarie perché il numero dei nuovi specialisti e nuovi medici generici copre a mala pena la metà dei pensionamenti. Questo significa che, in pochi anni, la Lombardia avrà una preoccupante carenza di professionisti. L'ottenimento di queste borse di studio è vincolato dalla residenza in Lombardia dalla permanenza in Regione dopo il conseguimento della laurea o della specializzazione. 

Viene reintrodotto il test scritto anonimo per chi aspira a un posto da direttore generale della sanità lombarda. Il test era stato eliminato, togliendo così l'unico elemento non discrezionale (ma oggettivo) nella valutazione dei futuri top manager della sanità regionale. Un emendamento del Partito Democratico, passato con 38 voti a favore e 32 contrari, lo ha reintrodotto. Confermata invece l'eliminazione dell'obbligo di controllo annuale sui bilanci delle strutture private accreditate: non è passato, per un solo voto, un emendamento specifico di Michele Usuelli di +Europa. "Date le enormi somme di danaro pubblico erogate, conoscere periodicamente la solidità complessiva dei nostri partner privati contribuirebbe ad evitare i prossimi casi Maugeri e San Raffaele", ha dichiarato l'esponente di opposizione.

Un emendamento di Elisabetta Strada dei Lombardi Civici Europeisti (ex Lista Gori) chiedeva che i direttori sanitari degli studi medici e odontoiatrici, siano iscritti all'ordine dei medici, visto che sono responsabili del funzionamento del presidio con obblighi sull'igiene, l'idoneità, la qualità delle prestazioni e così via. Ma anche questo emendamento non è passato.

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