rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Diritto alla salute per i detenuti: «La Regione fa omissione d'atti d'ufficio»

I Radicali contro il Pirellone sulla prescrizione, mai applicata, che impone una visita medica ogni sei mesi ad ogni detenuto: "Ci rivolgeremo alla magistratura"

Polemiche sull'assistenza sanitaria nelle carceri della Lombardia. I Radicali, con Lucio Bertè, il 14 dicembre, hanno incontrato l'assessore regionale alla salute Giulio Gallera (Forza Italia), che si è impegnato a chiedere alle Ast (ex Asl) in che modo venga garantito il diritto alla salute negli istituti penitenziari della regione. Diritto che è richiamato dalla legislazione nazionale, nell'articolo 11 della legge 354/1975 sull'ordinamento carcerario.

Ma il 15 dicembre, all'audizione presso la commissione carceri del consiglio regionale lombardo, i Radicali e la maggioranza di centrodestra si sono divisi proprio sull'articolo 11. «E' emersa l'indisponibilità a far compiere semestralmente un accertamento sanitario sul singolo detenuto da parte delle aziende ospedaliere, che dipendono dalla regione», dichiara Michele Capano, tesoriere di Radicali Italiani.

L'articolo 11, al penultimo comma, recita in effetti: «Il medico provinciale visita almeno due volte l'anno gli istituti di prevenzione e di pena allo scopo di accertare (...) le condizioni igieniche e sanitarie dei ristretti negli istituti».

Secondo Capano, non compiere questo accertamento si traduce in «una gigantesca omissione d'atti d'ufficio». I Radicali promettono che sottoporranno alla magistratura la questione.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Diritto alla salute per i detenuti: «La Regione fa omissione d'atti d'ufficio»

MilanoToday è in caricamento