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Sanità, più borse di studio per far specializzare i medici (e tenerli in Lombardia)

Le novità passate in commissione. Ma le opposizioni fanno battaglia su altri punti: eliminazione del test anonimo nella selezione dei dg e dell'obbligo di visionare i bilanci degli enti accreditati

Più borse di studio per gli specializzandi (che poi "ingrosseranno" il numero dei medici di base in Lombardia), nuove funzioni dell'agenzia dei controlli e una ridefinizione territoriale per gli ospedali di Angera e Menaggio. La commissione sanità del consiglio regionale, il 24 ottobre, ha dato il via libera alle modifiche alla legge sulla sanità regionale, che il 20 novembre saranno portate in aula. Lega, Forza Italia e Viviana Beccalossi (gruppo misto) hanno votato a favore, mentre Pd, 5 Stelle, Lombardi Civici e Più Europa hanno votat contro.

"vengono meglio specificati - commenta Emanuele Monti, della Lega, presidente di commissione - i compiti e le funzioni dell'agenzia dei controlli" e "definiti i criteri per usufruire delle borse di studio per gli specializzandi messe a disposizione da Regione Lombardia. Questo progetto di legge ridefinisce inoltre i confini di due Asst in relazione al presidio ospedaliero di Angera e di Menaggio, modifiche che abbiamo definito dopo un approfondito confronto con il territorio, con i rappresentanti degli ordini e delle professioni locali e con tutti gli stakeholder coinvolti".

Pochi medici di base

Per cinque anni, in via sperimentale, sarà autorizzata l'attività libero professionale con le modalità dell'intramoenia allargata. In più, la giunta potrà definire una quota specifica di borse di studio da destinare alle zone montane della Regione. Quello di aumentare i posti nelle specializzazioni è un serio problema in Lombardia, perché oggi il numero dei nuovi specialisti e dei nuovi medici di base copre meno della metà dei pensionamenti. 

Bocciato, però, un emendamento di Michele Usuelli (Più Europa) che chiedeva di portare da tre a cinque anni la durata minima della permanenza in servizio presso ospedali lombardi dei medici che vinceranno le borse di specializzazione aggiuntive pagate con il denaro dei cittadini lombardi.

Le opposizioni hanno contestato duramente un altro punto della riforma, quello per il quale la Regione non avrà più l'obbligo di visionare i bilanci delle strutture private accreditate, rinunciando così ad un controllo essenziale sugli enti. Le opposizioni evocano i casi della Maugeri e del San Raffaele: Gian Antonio Girelli (Pd) parla di "volontà politica di fare un passo indietro rispetto alla trasparenza". Per i Lombardi Civici Niccolò Carretta e Elisabetta Strada, "la Regione ha paura di vigilare su realtà che ricevono ingenti risorse pubbliche". Michele Usuelli (Più Europa) commenta che "valutare periodicamente la solidità di queste strutture che svolgono un ruolo molto importante, permette una programmazione più efficace, una migliore conoscenza dei partners".

Un altro punto contestato dalle opposizioni è relativo all'eliminazione del test scritto anonimo nella selezione dei direttori generali. L'unico elemento - affermano Più Europa, Pd e Lombardi Civici - che garantiva finora un minimo di oggettività nella valutazione, che ora sarà invece totalmente discrezionale. 

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