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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Scontri tra CasaPound e centri sociali, otto indagati. La protesta dell'Usb

Tra gli indagati un dirigente del sindacato di base

Otto gli indagati per gli scontri in piazza della Scala tra CasaPound e centri sociali il 29 giugno 2017. In seguito alle indagini della procura, condotte dal pm Enrico Pavone, le persone individuate sono cinque militanti di Cp, due antagonisti e un dirigente del sindacato Usb, Riccardo Germani.

Gli scontri furono la conseguenza di due manifestazioni concomitanti, tra loro non collegate e di opposte fazioni politiche. Da una parte un presidio organizzato da "Nessuno è illegale" per chiedere accoglienza ai migranti, dall'altra il movimento di estrema destra e i suoi volantini contro il sindaco di Milano Giuseppe Sala, per chiederne le dimissioni per le indagini su Expo 2015.

Gli scontri in piazza della Scala

Il preludio di tensione si era avuto con i militanti di Cp dentro l'aula del consiglio comunale, a Palazzo Marino, per interrompere la seduta dai banchi del pubblico e chiedere le dimissioni di Sala. Poi i militanti di estrema destra sono usciti dal palazzo e si sono trovati a qualche metro di distanza dai manifestanti a favore dell'accoglienza, alcuni dei quali erano in procinto di entrare nell'edificio per essere ricevuti dal capo di gabinetto del sindaco.

Video: il blitz in consiglio comunale e gli scontri

In un attimo si è accesa la tensione, anche se (com'è logico attendersi) le due versioni sono diametralmente opposte: Cp ha parlato di "un gruppo di antifascisti" che "ha tentato l'aggressione, senza riuscire nell'intento", mentre dall'altra parte lamentano che "due membri della delegazione sono stati seriamente colpiti e uno di loro, di oltre 60 anni, è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso".

Indagati: le reazioni di Usb

Dura la reazione dell'Unione sindacale di base, che ha diffuso una nota per commentare la chiusura delle indagini sottolineando anzitutto che la manifestazione per l'accoglienza era "regolarmente autorizzata" mentre quello di CasaPound è stato "un blitz non autorizzato all'interno del consiglio comunale".

In merito all'indagine a carico del dirigente dell'Usb Germani, il sindacato scrive che il pubblico ministero "ha operato un capolavoro di revisionismo sottoponendo a indagini preliminari 5 neofascisti e 3 compagni mettendo sullo stesso piano aggrediti e aggressori".

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