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Scuola San Giusto: in consiglio comunale il dibattito

La maggioranza si stringe intorno all'assessore, dalle opposizioni l'attacco: "Sua posizione da ideologia sovietica"

E' stato duro il dibattito in consiglio comunale sulla scuola elementare civica San Giusto, in procinto di essere trasformata in statale: ciò ha fatto sorgere la preoccupazione dei genitori, che parlano di "chiusura di fatto" della scuola poiché sarà diversa da com'è oggi. L'eccellenza (riconosciuta da tutti, compresa la giunta) rischia di essere snaturata nel passaggio.

L'assessore Cappelli, anche in aula, ha ribadito che l'organico della San Giusto è "senza eguali" (23 insegnanti e 10 specialisti per 240 allievi). Cappelli ha fatto notare che "ogni anno il comune assume a tempo determinato 250 persone per integrare il personale delle materne", facendo capire che le insegnanti della San Giusto saranno facilmente reimpiegate altrove.

"L'unicità è un problema per questa giunta - ha risposto Matteo Forte, ciellino del Pdl - che ha un'idea di uguaglianza sovietica. Non la si nasconda dietro problemi di bilancio", riferendosi alle parole che Cappelli aveva avuto modo di dire in passato, ovvero che non è giusto che l'eccellenza della San Giusto sia lì confinata. Stessa linea per Manfredi Palmeri: "E' falso che sia una questione di bilancio, si tratta di ideologia". "Si faccia una valutazione sulle scuole civiche", ha affermato Mariolina Moioli, "e se si deve fare del risparmio ciò valga per tutti e non per una sola scuola".

Dalla maggioranza parole d'approvazione per la linea di Cappelli: Patrizia Quartieri (Sel) e Elisabetta Strada (Civica, presidente commissione educazione) hanno rimarcato che in periodo di crisi bisogna avere delle priorità, stabilendo quali devono essere i compiti del comune e quali quelli dello Stato. "Abbiamo liste d'attese sulle materne e bimbi con fragilità non abbastanza seguiti". Paola Bocci (Pd) ha chiesto fiducia a Cappelli: "L'assessorato - ha detto - non vuole lasciare che si disperda l'esperienza della San Giusto e bisogna dare fiducia senza pregiudizi".

Anita Sonego, della Federazione della Sinistra, ha però invitato Cappelli a non prendere decisioni per poi condividerle in assemblee o riunioni con comitati o gruppi organizzati di genitori, ma di interpretare la partecipazione come un momento da attuare prima di decidere.

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