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Politica Stazione Centrale / Piazza Duca d'Aosta

Marijuana, Radicali distribuiscono semi di cannabis: arriva la polizia

L'iniziativa di disobbedienza civile. Distribuiti anche semi di canapa indiana ai passanti

Azione di disobbedienza civile dei Radicali a Milano, in piazza Duca d'Aosta, per la campagna a favore della legalizzazione della cannabis in Italia. Davanti al Pirellone si sono dati appuntamento Marco Cappato (già candidato a sindaco di Milano), Antonella Soldo (presidente di Radicali Italiani) e Barbara Bonvicini (segretario dell'Associazione Radicale Enzo Tortora) oltre diversi militanti del movimento.

I Radicali piantano un seme di canapa a Milano (Melley/MilanoToday)

Cappato e Soldo hanno piantato un seme di canapa indiana in una aiuola della piazza e, subito dopo, sono stati fermati e identificati da agenti della Digos. Allo stesso tempo, i militanti radicali hanno consegnato lettere personalizzate di «istigazione alla coltivazione di semi di cannabis», ricordando che in Parlamento sono in discusione alcune proposte di legge per consentire la coltivazione di poche piante di marijuana ad uso personale, ma il tempo stringe: la Legislatura termina infatti nel 2018.

VIDEO | La Digos ferma Cappato

video-33L'iniziativa milanese fa parte di una campagna nazionale portata avanti da Radicali Italiani. Soldo ha spiegato di avere già piantato un seme di canapa in giardini o aiuole di varie città come Torino e Bari. «Al termine di questo tour - ha aggiunto la presidente di Radicali Italiani - mi autodenuncerò».

«La invito caldamente - nel caso in cui lei intenda consumare cannabis - a utilizzare per il suo consumo personale il raccolto della pianta ottenuta da questo seme, invece di rifornirsi dalla criminalità», si legge nella lettera distribuita insieme ad un seme "femminilizzato": «Consumando la cannabis da lei stesso prodotta, in alternativa a quella reperibile sul mercato nero, lei beneficerà del vantaggio di conoscere la qualità di ciò che consuma, risparmiare e non entrare in contatto (e non regalare profitti) con organizzazioni che solitamente sono dedite anche ad altre attività, quelle sì pericolose per l'ordine pubblico».

I tre dirigenti radicali hanno anche ricordato che in consiglio regionale ci sono tre proposte di legge sulla cannabis terapeutica (di cui una, quella dei Radicali, d'iniziativa popolare) ma non sono ancora state discusse. «La Digos ha fatto il suo dovere», ha commentato infine Cappato: «Ci scusiamo per avere occupato per un'ora le forze dell'ordine, ma il nostro obiettivo è di liberarli in futuro da un inutile carico perché si occupino di reprimere i veri crimini che danneggiano i cittadini».

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