Case popolari, Aler: "Prefetto non vuole sgomberi in quartieri caldi"
Polemica feroce dopo le dichiarazioni di un dirigente dell'Aler. De Cesaris: "Dice cose non vere"
Niente sgomberi nelle case popolari occupate abusivamente, se si trovano in quartieri "presidiati" dai centri sociali. Possibile? A giudicare da quanto riferito da un dirigente di Aler, le cose starebbero proprio in questi termini. E per "suggerimento" proveniente direttamente dal prefetto Francesco Paolo Tronca.
Quando - dopo mesi di "passione" - la politica e le forze dell'ordine trovarono la "quadra", in autunno, e misero nero su bianco soluzioni complessive per l'emergenza delle occupazioni abusive, durata per quasi tutto il 2014, uno dei punti cardine era proprio quello degli sgomberi programmati.
Il problema è che, fin da subito, questi sgomberi vennero accompagnati da vibranti proteste da parte di centri sociali (in prima linea il Cantiere, con il suo comitato Abitanti San Siro). Proteste e anche scontri con le forze dell'ordine. Di qui - sempre stando al dirigente di Aler - il "consiglio" del prefetto. Anche perché non si è trattato solo di resistenze agli sgomberi. In un caso, a Corvetto, un gruppo di anarchici ha fatto irruzione in una sede del Pd che in quel momento ospitava un'assemblea del Sunia. Spaventando decine di anziani presenti.
Ma il comune di Milano smentisce. "Aler dice cose non vere", scrive su Twitter il vicesindaco Lucia De Cesaris.