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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Salvini vuole creare "zone rosse" nelle città. Sala: «Autolesionista»

Il sindaco di Milano attacca il ministro: «Sindaci e prefetti lavorano già bene insieme»

Attacco del sindaco di Milano Beppe Sala al suo concittadino (e ministro dell'Interno) Matteo Salvini per la circolare contro il degrado urbano appena inviata ai prefetti e al capo della polizia. «Guardo con poco interesse all'ennesimo decreto del ministero», ha scritto Sala su Facebook definendolo «inutile e autolesionista».

Non è tutto: Sala si chiede anche se «l'arroganza salviniana avrà o meno un limite», riferendosi al passaggio in cui Salvini indica a sindaci e prefetti attività operative sulla sicurezza nelle città. «Sindaci e prefetti, ad esempio a Milano, collaborano già benissimo senza indicazioni dall'alto», afferma Sala criticando anche l'uso dell'aggettivo "distratto", fatto da Salvini verso i sindaci che non condividono la circolare. 

La circolare si fonda sullo strumento del Daspo urbano. Salvini cita direttamente il decreto legge del 20 febbraio 2017, firmato dal suo predecessore Marco Minniti (Partito Democratico), e chiede ai prefetti di convocare il comitato per l'ordine e la sicuezza in modo da individuare i luoghi delle città in cui ci sarebbe bisogno di «tutela rafforzata». Ma anche di inviare al ministero dell'Interno i report sul monitoraggio condotto.

"Zone rosse" anti degrado nelle città

Sala non è l'unico sindaco ad avere storto il naso di fronte alla direttiva. L'Anci, Associazione nazionale dei Comuni, con il suo presidente Antonio Decaro (sindaco Pd di Bari), sostiene che Salvini avrebbe dovuto affrontare il tema al tavolo Stato-Città, dove invece non si presenterebbe. «Vorrei che il ministro considerasse i sindaci degli alleati con cui confrontarsi», ha affermato Decaro. 

L'obiettivo del ministro Salvini è colpire fenomeni che «destano nella popolazione un crescente allarme sociale»: spaccio di droga, abusivismo (tra cui occupazioni di immobili), parcheggiatori abusivi, accattonaggio e altro. Più concretamente, l'obiettivo è quello di utilizzare lo strumento del Daspo urbano per creare "zone rosse", cioè divieti d'accesso anche, per esempio, dove sono collocate scuole, monumenti e altri luoghi di pubblico interesse. 

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