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Politica Cologno Monzese / Via Milano

Il sindaco non si alza all'inno: «Canzoni più belle di questa marcetta di campagna»

Putiferio a Cologno Monzese, durante il consiglio comunale dei ragazzi. Rocchi (Lega) sotto accusa: «Ma non ero lì in veste istituzionale». E poi il giudizio "musicale"

Il sindaco di Cologno Monzese, il leghista Angelo Rocchi, è stato investito da diverse polemiche per la scelta di non alzarsi durante l'esecuzione dell'inno di Mameli, all'interno dell'aula del consiglio comunale. «Ero lì come ospite e non in veste istituzionale», si è giustificato il primo cittadino, che peraltro non è stato l'unico a non alzarsi: anche l'assessore a cultura ed educazione Dania Perego, sempre della Lega, ha fatto lo stesso.

Era in corso il "consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi", alcune classi di quinta elementare, prima e seconda media con i docenti e i dirigenti scolastici. Ormai una sorta di "prassi", sperimentata anche nella città di Milano. Per un giorno i ragazzi si "sostituiscono" ai politici e dibattono di tematiche pubbliche. 

Un momento di educazione civica, di avvicinamento tra i giovanissimi e le istituzioni. Certamente non un momento "istituzionale", visto che la "vera" pratica democratica delle istituzioni è quella degli eletti dal popolo maggiorenne. Ma, come dire, se non c'è istituzionalità formale, almeno quella simbolica non dovrebbe venire a mancare.

L'importanza dell'evento la riconosce del resto la stessa Perego, a giudicare da quanto ha scritto sulla sua pagina Facebook: «Molti e interessanti i progetti presentati dai consiglieri eletti nelle sei classi che hanno aderito al progetto. Ora dalle parole ai fatti per concretizzarli. Ecco il vero significato della politica». 

E lo stesso sindaco Rocchi, sempre su Facebook: «La politica è per un giorno in mano ai cittadini di domani». Istituzionale o no, quindi, il valore del momento lo riconoscono gli stessi diretti interessati. Fatto sta che il gesto di non alzarsi ha fatto sorgere alcune critiche sia da parte di alcuni docenti, secondo cui il gesto non sarebbe stato "educativo", sia da parte dei consiglieri comunali (veri) di opposizione, che hanno ricordato che il sindaco ha giurato sulla Costituzione italiana.

«Da leghista non amo particolarmente le parole dell'inno, e da musicista dico che esistono canzoni ben più belle di questa marcetta di campagna», ha replicato poi Rocchi.

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