Baracche di rom abbattute in via Idro, leghisti denunciati

La provocazione non poteva restare senza ripercussioni: e così Luca Lepore e Samuele Piscina, i due leghisti che si sono recati in via Idro nell'ex campo rom per abbattere simbolicamente una delle baracche rimaste, nella mattinata di martedì 26 aprile sono stati denunciati da Alberto Ciullini, esponente di Sinistra x Milano e candidato alla presidenza del Municipio 2 per la coalizione di centrosinistra.

Lepore e Piscina - rispettivamente consigliere comunale uscente e candidato alla presidenza del Muncipio 2 per il centrodestra - avevano annunciato la loro azione dimostrativa con parole riferite anche alla festa di liberazione del 25 Aprile: «La vera liberazione la faremo andando a smantellare la baraccopoli del campo rom di via Idro», avevano scritto in una nota. E ancora: «C'è chi scenderà in piazza per una festa a cui noi sentiamo di partecipare andando a buttare giù i capannoni che fanno di via Idro uno scempio en plein air».

«Un'azione vergognosa e un oltraggio al 25 Aprile», è la replica di Ciullini, che ricorda che il nazismo ha sterminao, oltre a milioni di ebrei e oppositori politici, anche 500 mila rom. Di qui la denuncia. Motivo, Lepore e Piscina si sarebbero introdotti in un terreno comunale senza autorizzazione (il luogo è presidiato dalle forze di polizia dal giorno dello sgombero) e avrebbero «volontariamente devastato proprietà comunali, i manufatti in muratura».

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«Abbiamo capito perché Stefano Parisi rifiuta l'appoggio dei neofascisti di Casa Pound», sostiene ancora Ciullini riferendosi al candidato a sindaco di centrodestra: «Non ha bisogno di supporti esterni. Squadristi e neonazisti li ha già in casa. Questa è la sensibilità istituzionale di chi si candida a governare la città di Milano e il Municipio 2».