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"Blocco auto? Sotto Natale è una mazzata all'economia"

L'assessore regionale al Commercio Stefano Maullu contesta le ultime scelte anti-smog della giunta Pisapia: "Decisioni ideologiche e inutili. Allora i mezzi pubblici siano gratis"

Fa discutere il blocco delle auto deciso dalla giunta Pisapia per venerdì 9 e sabato 10 dicembre. Misure drastiche per cercare di arginare il problema dello smog dettate dai 23 giorni consecutivi di sforamento dei limiti di Pm10. Misure che però non piacciono ai commercianti, e ancor meno all’assessore al Commercio della Regione Lombardia, Stefano Maullu. Ecco cosa ha detto a Milanotoday.

Assessore Maullu, in che modo il blocco auto influirà sui commercianti?
“Si tratta di decisioni anacronistiche e ideologiche che non hanno un’utilità reale per risolvere il problema dello smog, per diversi motivi. Innanzitutto le condizioni meteo di Milano: non c’è vento, la città è chiusa tra Alpi e Appennini in una regione che conta 10 milioni di persone. Si tratta di provvedimenti inutili, e addirittura dannose per il commercio in un periodo come questo: si avvicina Natale, tra poco sarà Sant’Ambrogio e a Milano ci sono gli Oh Bej Oh Bej e la Fiera dell'artigianato. E’ un momento in cui bisognerebbe incentivare la ripresa dell’economia, non stroncarla così”.

La sua sembra una bocciatura su tutto il fronte.
“Sì, il blocco delle auto è da contestare e combattere. Finchè non ci sarà un coordinamento serio con le province limitrofe, queste decisioni creeranno solo futili disagi ai cittadini milanesi e non solo. In questi giorni è previsto un grandissimo afflusso da tutta la regione: è il periodo degli acquisti natalizi che così verranno resi molto più difficili. La giunta comunale non avrebbe dovuto prendere questa strada. Ma se si va in queste direzione, allora i mezzi pubblici dovrebbero essere gratuiti per garantire a tutti una mobilità sufficiente".

Eppure la giunta Pisapia ha stabilito che i negozi potranno restare aperti fino a mezzanotte. Che ne pensa?
“E’ nella natura delle cose, la possibilità di proroghe sull’apertura dei negozi esiste da anni. Certamente è una buona cosa, ma non si può ragionare in questo modo: non è possibile pensare che i commercianti non lavorino tutto il giorno, e poi debbano recuperare il fatturato perduto nelle ore serali. Non c’è logica in queste scelte”.

Il problema dello smog però non è più rimandabile. Quali sono le alternative?
“Le alternative sono quelle che la Regione propone di anni, con una politica di medio-lungo respiro. Un punto di partenza è la legge del 2006 per la diagnosi e la certificazione energetica degli edifici, che divide le abitazioni in Classi di inquinamento e serve a consumare meno energia. Allo stesso tempo grazie ai finanziamenti della Regione Lombardia sono stati incentivati i cambi dei veicoli vecchi con mezzi più nuovi e meno inquinanti, che però pagheranno come tutti gli altri. E ci vorrebbe, soprattutto, una maggior collaborazione tra le Province”.

Perché lo smog di Milano non si ferma ai confini della città. Non sono ancora state prese decisioni condivise?
“La Provincia in questo senso fa un lavoro importantissimo e chiede da tempo un confronto con il Comune, per il momento senza ottenere risposte significative. Serve un impegno serio, continuo, costante, non decisioni estemporanee e inutili in un momento come questo”.

E a parte il blocco, le piace l’Area C?
“No, ho combattuto l’Ecopass e continuo a sostenere che anche l’Area C non abbia senso e sia un provvedimento inefficace. Quelle di Pisapia sono soltanto scelte ideologiche, risposte politiche a una maggioranza disunita, di cui il caso-Boeri è l’emblema, nascoste sotto un aspetto pseudo-ambientalista”.

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