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Striscione anti-Salvini alla finestra: i vigili del fuoco lo rimuovono con l'autoscala

Incredibile intervento dei vigili del fuoco a Brembate (tra Milano e Bergamo) per uno striscione ("Non sei il benvenuto") che non aveva alcunché di offensivo

Matteo Salvini, leader della Lega e ministro dell'Interno, è atteso a Brembate (Bergamo, a pochi chilometri dalla Città Metropolitana di Milano) per un comizio. Un residente appende fuori dalla sua finestra uno striscione eloquente: «Non sei il benvenuto». 

Un messaggio di contestazione, senza alcun insulto né offesa. Pienamente legittimo in un sistema democratico. Del resto, finestre e balconi sono spesso usati per "esporre" le proprie convinzioni. Tutti ricorderanno, ad esempio, l'esposizine "di massa" della bandiera arcobaleno della pace, diversi anni fa, ai tempi degli interventi militari in Afghanistan e Iraq.

Eppure i vigili del fuoco sono intervenuti con un'autoscala per rimuovere lo striscione "anti Salvini". Il fatto, che ha dell'incredibile, è stato reso noto dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori su Twitter. "Una signora ha esposto alla finestra uno striscione. Poco dopo lo striscione è stato rimosso dai vigili del fuoco. Domando: chi ha dato loro l'ordine di intervenire? A che titolo?". 

"Ognuno scriva quello che vuole, basta che non ci siano problemi di ordine pubblico", ha commentato successivamente Salvini ai giornalisti che gli hanno chiesto un parere su quanto avvenuto a Brembate, aggiungendo che lui non ne sapeva nulla.

Ordine partito dalla polizia ed eseguito dai vigili del fuoco

Successivamente si è saputo che l'ordine di rimozione dello striscione è stato dato dalla questura di Bergamo. E' stato lo stesso questore Maurizio Auriemma a confermarlo, spiegando che alcuni agenti (che pattugliavano la zona in vista dell'arrivo del ministro) avevano notato lo striscione appeso "all'esterno di un'abitazione disabitata, che risulta appartenere a una signora deceduta".

"Noi siamo intervenuti come facciamo sempre in questi casi, di qualsiasi parte politica si tratti, per evitare possibili situazioni di tensione", ha aggiunto il questore bergamasco, mentre il comando provinciale dei vigili del fuoco ha spiegato di avere ricevuto una richiesta di "attività di collaborazione" per rimuovere lo striscione. "Non spetta a noi entrare nel merito delle motivazioni", ha aggiunto Calogero Turturici, comandante dei vigili del fuoco, per il quale è stato solo "un intervento tecnico".

Non ci sta la sezione dei vigili del fuoco del sindacato Funzione Pubblica - Cgil. "Facciamo soccorso, non facciamo propaganda", scrive il sindacato su Twitter. E ancora: "Si opera un danno all’erario, perché i vigili del fuoco non fanno ‘pubblica sicurezza’ ma operano per portare soccorso, e si colpisce un diritto inalienabile del cittadino, quello al legittimo dissenso. Siamo solidali con i colleghi costretti ad operare in questa non prevista operazione e chiediamo ai vertici del corpo e del Viminale che si faccia immediata chiarezza".

Derubricato a "intervento tecnico"

Riassunto. Il comandante dei vigili del fuoco parla di "intervento tecnico". Il questore parla di "evitare possibili situazioni di tensione". Entrambi quindi trattano l'episodio come normale amministrazione. Di ordini asettici, che sarebbero stati uguali a parti politiche opposte, e di esecuzioni altrettanto asettiche, senza entrare nel merito perché "non spetta" (ai vigili del fuoco, in questo caso) farlo.

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