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Case vacanza, "nel comune omertà: tutti sapevano"

Le motivazioni della sentenza di condanna a un imprenditore: solo 4 mila euro di danni morali per il comune perché vigeva una sostanziale omertà negli uffici

Sulle presunte irregolarità negli appalti per le case vacanza, "omertà nel comune di Milano". Lo sostiene il gup (giudice per l'udienza preliminare) Andrea Salemme nelle motivazioni della condanna a due anni di reclusione per l'imprenditore Sergio Grazioli. Sotto la lente d'ingrandimento della magistratura sono finite le gare d'appalto del 2010 e 2011, indette dal comune per l'affidamento di servizi integrativi sulle case vacanza per anziani e bambini.

Di conseguenza, soltanto 4 mila euro per danni morali riconosciuti al comune di Milano, ma nessun risarcimento per danni materiali. Nell'inchiesta sono rimasti coinvolti anche Patrizio Mercadante, ex dirigente del comune, e Mariolina Moioli, all'epoca assessore alle politiche sociali nella giunta di Letizia Moratti.

Secondo il gup, nel settore minori e giovani era "profondamente radicato" e "tollerato" un "sistema di corruttela": il comune ha "seguitato ad abdicare alla cura dell'interesse pubblico". I funzionari comunali avevano "intuito" che vi fossero collegamenti non casuali tra le date dei bandi e quelle delle elezioni, "ma tutti tacevano", scrive il gup Andrea Salemme.

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