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Ambrogino d'oro a Tettamanzi, il Consiglio "si spacca"

L'ex arcivescono prende l'endorsement di Pisapia e di buona parte del Pd. Ma il centrodestra è scettico. Salvini (LN): "Ha diviso la Chiesa ambrosiana"

La politica milanese si spacca sull'opportunità di conferire all'ex arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, il massimo riconoscimento cittadino, quello dell'Ambrogino d'oro.

A candidare l'alto prelato è stato il democratico Andrea Fanzago, raccogliendo subito il sostegno di tutto il Pd, del sindaco Giuliano Pisapia ma anche dell'ex sindaco Letizia Moratti e del Terzo Polo. Ma contro il premio si è subito scagliato tutto il centrodestra.

"Tettamanzi - ha attaccato l'ex vicesindaco Riccardo De Corato - è espressione di quell'area politica che oggi governa Milano". "Tettamanzi non é il mio candidato - ha rincarato l'europarlamentare del Carroccio Matteo Salvini - perché ha diviso la Chiesa Ambrosiana".

Come ogni anno le candidature per gli Ambrogini diventano occasione di polemiche. Come quelle nate per la proposta dell' assessore Stefano Boeri, poi ritirata, di premiare con l' Ambrogino il pm della Dda di Milano Ilda Boccassini, a cui la Lega Nord ha risposto avanzando il nome di Walter Mapelli, il magistrato monzese che sta indagato su un presunto giro di tangenti che coinvolgerebbe l'ex presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati (fonte: ansa).

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