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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Il neo assessore alla cultura Sacchi incontrerà i rapper di Milano

Prima uscita pubblica per Tommaso Sacchi e prime linee della sua politica culturale. Attenzione ai quartieri a cominciare dalla Prima diffusa della Scala. "Contento della capienza al 100% per i teatri, è un mondo che ha sofferto"

Tommaso Sacchi, neo assessore alla cultura del Comune di Milano (per la giunta Sala-bis), ha già alcune idee precise per il suo mandato. Una tra tutte, partire dalle periferie: "Arrivo da una giunta come quella fiorentina dove abbiamo fatto progetti che hanno riguardato proprio i quartieri. Ci siamo concentrati su quello", ha affermato dopo la prima riunione della giunta milanese (fino al giorno prima era assessore, sempre alla cultura, a Firenze).

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Continuare con la Prima della Scala diffusa

E si comincia dalla Prima della Scala, che quest'anno tornerà in presenza. "E' un momento riservato a pochi", ha commentato il 15 ottobre durante la sua prima uscita pubblica da assessore milanese, al Teatro Munari di Dergano, inaugurando la mostra dedicata a Tinin Mantegazza: "Perché non portarlo ancora di più nelle reti, anche periferiche, della città? Pure quest'anno sarà una prima diffusa sul territorio". Si tratta di una vecchia idea realizzata dall'allora assessore alla cultura Stefano Boeri nel 2011, di cui Sacchi era collaboratore. "E' un progetto che ho visto nascere e che mi sta molto a cuore", ha ricordato Sacchi.

Arte pubblica e teatro

E poi l'arte pubblica: "Le piazze di Milano sono molto adatte a essere considerate gallerie a cielo aperto", ha spiegato: "Il tema della periferia e della cultura di cintura sarà assolutamente un filo rosso che accompagnerà le mie attività da assessore". Riguardo ai teatri, ha affermato di sentirsi "molto vicino a questo mondo" e di voler "festeggiare il ritorno al 100% di capienza", seppure per ora solo in zona bianca. "Mi sono attivato con molti assessori italiani- perché il teatro è stato uno dei soggetti che più ha sofferto questo periodo pandemico", ha detto Sacchi, ricordando che lo stop forzato ha influito sulla fidelizzazione del pubblico e sul rapporto tra teatro e quartiere.

"Incontrerò i protagonisti della trap e del rap"

Altro tema cardine della cultura milanese: la musica. "Abbiamo i più grandi promoter. Qui c'è la storia della discografia italiana", ha commentato l'assessore, affermando di voler coinvolgere i più giovani e intercettare tutti i tipi di musica tra cui il rap e la trap. Per questo, a Palazzo Reale (sede dell'assessorato), tra novembre e dicembre Sacchi incontrerà giovani protagonisti della musica di Milano di oggi. "Nessun'altra città possiede il nostro carnet di diversità di generi. Artisti mondiali hanno scelto di vivere qui", ha spiegato, ricordando la musica indipendente italiana e la musica trap e rap che ha una dimensione molto a che fare con l'anima dei quartieri. "Un mondo con numeri importanti" e artisti che "muovono masse di pubblico appassionatissimo".

"Una delle narrazioni possibili della Milano che cambia è quella raccontata da questi poeti moderni. I grandi talenti del trap italiano sono nati spesso nella cintura milanese. È un tema importante, ci voglio lavorare".

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