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Totogiunta Sala-bis, quale ruolo per Maran?

Composizione delle 'caselle' a rilento per risolvere il caso di Pierfrancesco Maran, consigliere più votato d'Italia. Si fa strada un tecnico per l'urbanistica

Il consigliere comunale più votato d'Italia (Pierfrancesco Maran, Pd) non può non entrare in giunta, questo è ormai appurato. Ma non si sa ancora con quali deleghe. Non avrà l'urbanistica né la gestione dei fondi del Pnrr. Per la prima, il sindaco rieletto Beppe Sala sta pensando a una figura tecnica (come per la cultura); per la seconda, invece, le voci dicono che sarebbe intenzionato a tenere per sé la questione, ritenuta troppo importante dal punto di vista strategico per essere affidata a un assessore.

E' il 'nodo Maran' la questione più complicata da dirimere in questi giorni. Tanto che sembra improbabile, in tarda mattinata di venerdì, che Sala avrà pronta la giunta entro venerdì stesso. L'unico nome sicuro è quello di Anna Scavuzzo, seconda più votata nel Pd dopo Maran, ancora vice sindaca ma non più assessora alla sicurezza: avrà forse la delega all'educazione. Per il resto le caselle verranno riempite attraverso vari criteri: chi ha preso più voti, ma non solo, anche guardando alla competenza delle persone e in qualche caso alla rappresentatività di mondi particolari.

Riformisti, derby Azione-Italia Viva

Tra i Riformisti (che avranno un assessorato) pare sia partita aperta tra Giulia Pastorella (seconda più votata, di Azione) e Alessia Cappello (non candidata, di Italia Viva). Un caso in cui potrebbe quindi passare in secondo piano il numero di voti, anzi il sol fatto d'essersi candidate. Mentre Lisa Noja, la più votata della lista, che è anche deputata (di Italia Viva), resterà alla Camera: così come l'assessorato che spetta ai Verdi verrà dato o a Carlo Monguzzi o a Elena Grandi e sarà, quasi sicuramente, legato ai temi ambientali (transizione ecologica, una delega che nella passata consiliatura si era tenuto il sindaco).

Civica, Rabaiotti fuori se urbanistica a un tecnico

E veniamo alla Lista Civica Sala. Gli assessorati saranno due o tre, ma se fossero tre il Pd resterebbe con cinque e potrebbe avere qualche malumore. Il nome più sicuro pare essere quello del più votato, Emmanuel Conte (a cui sarebbe 'predestinato' il bilancio); poi è battaglia tra Martina Riva e Gabriele Rabaiotti. Quest'ultimo, arrivato terzo, è papabile per l'urbanistica grazie alle sue competenze professionali. Se però l'urbanistica verrà assegnata a un tecnico, come parrebbe, Rabaiotti uscirebbe di scena.

Pd, tutti i nodi

Il Pd è il partito con la situazione forse più complicata. Di Maran s'è detto: la questione è la delega da assegnargli. Probabilmente casa e lavori pubblici, per non 'sminuirlo', anche se lui avrebbe voluto altro. Forse proprio quella gestione del Pnrr che Sala terrà per sé. Le altre partite riguardano tre uomini di 'peso': l'assessore uscente Marco Granelli, quinto più votato nel Pd e che tra l'altro rappresenta l'area cattolica, potrebbe ottenere la presidenza del consiglio comunale oppure il ruolo di capogruppo (in lizza per entrambi anche Elena Buscemi e Beatrice Uguccioni), mentre l'attuale presidente dell'aula Lamberto Bertolé pare destinato alla giunta anche grazie al fatto che è stato il terzo più votato dopo Maran e Scavuzzo. Filippo Barberis, capogruppo uscente, non si sa. Potrebbe perfino rimanere fuori dai giochi. 

Gli altri più votati del Pd sono Gaia Romani (quarta) e Diana De Marchi (sesta). Giovedì pomeriggio Romani era saldamente nella rosa del 'toto giunta', De Marchi no. Incomprensibile se non pensando ad un 'risarcimento' per una dirigente storica del partito, attualmente portavoce delle donne democratiche in Lombardia, nonché molto radicata nel territorio. Infine saranno vagliati i ruoli non assessorili: due o tre ne saranno assegnati sicuramente. 

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